Giovedì 24 marzo ricorreva il 23esimo anniversario del rogo nel Tunnel del Monte Bianco

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Giovedì scorso, 24 marzo, ricorreva l’anniversario del tragico rogo nel Tunnel del Monte Bianco. Il drammatico evento è stato ricordato dal presidente della Regione Erik Lavevaz e da quello del Consiglio Valle Alberto Bertin. «A 23 anni dalla tragedia del Monte Bianco, - evidenziano Erik Lavevaz e Alberto Bertin - occorre rinnovare il ricordo e il cordoglio di tutte le istituzioni regionali per quella che rimane una ferita aperta nella nostra regione». Nell’incendio persero la vita 39 persone che si trovavano nel tunnel. «La memoria di quel 24 marzo 1999 - aggiungono i presidenti Lavevaz e Bertin - va coltivata con rispetto e determinazione per confermare la nostra vicinanza alle famiglie delle 39 vittime del terribile rogo, per valorizzare il grande ed eroico lavoro di tutti coloro che operarono nei soccorsi, ma anche per riflettere su come la Valle d’Aosta ha saputo rialzarsi, reagire e guardare al futuro, ritrovandosi, come comunità, più coesa e capace di prospettive».

Tra le vittime dell’incendio, divampato a causa di un Tir belga che trasportava margarina e farina che prese fuoco nella galleria, vi furono i i coniugi Maurilio "Nadio" Bovard, sua moglie Nadia Pascal e loro figlia Katia di Quart sulla cui auto viaggiava anche il fratello di Nadia, Valter Pascal di La Salle, e Stefano Manno di Jovençan che era al volante di un camion. A loro va aggiunto Pierlucio Tinazzi, detto Spadino per via della corporatura esile, il motard dipendente della Società italiana di gestione del Traforo del Monte Bianco che sacrificò la sua vita nel tentativo di salvare le persone rimaste imprigionate nella galleria.

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