Giovanni Ballauri, musica e sport contro la disabilità

Giovanni Ballauri, musica e sport contro la disabilità
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Aveva un carattere riservato ma illuminava la vita degli altri con il suo dolce sorriso. Giovanni Ballauri se ne è andato a soli 37 anni però il suo esempio e la sua gentilezza hanno lasciato un ricordo indelebile in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Massofisioterapista al consultorio dell’Usl a Nus, era nato il 10 febbraio 1984 ad Aosta dove abitava in via Parigi con i genitori, Guido Ballauri e Enrica Dell’Agosto. Ipovedente, nutriva un amore sconfinato per la musica. Frequentò i corsi che allora teneva al Cral Cogne la compianta maestra Alearda Pettena a cui seguì l’ingresso nella Banda municipale di Aosta dove suonava il corno. Poi, mentre era alla scuola per massofisioterapista a Firenze, entrò nell’Orchestra di Fiati “Leopolda” con il maestro Luca Benucci. Quindi la passione per la cornamusa scozzese, con la quale si esibì come solista in numerosi concerti non solo nella nostra regione, tra cui nel 2014 il prestigioso “Quindicesimo Festival Internazionale Italian Brass” in Piazza del Castello a Vinci. Da un paio d’anni frequentava il Conservatorio ed era passato dal corno all’organo. Inoltre Giovanni Ballauri, accompagnato da specialisti, aveva praticato numerosi sport, dal tiro con l’arco all’arrampicata fino alla scalata di una cascata di ghiaccio. Nel 2009 con l’atleta-guida Daniele Boero, volontario di Verrès, aveva conquistato la medaglia d’argento nello slalom gigante per la categoria Under 30 ai campionati italiani di sci per non vedenti, a Valtorta, in provincia di Bergamo. Nel 2014 era diventato socio del Panathlon Club Valle d'Aosta e a fargli da madrina era stata Giovanna Rabbia Piccolo, presidente dell'Associazione Valdostana Sociale Sportivo Dilettantistica di Riabilitazione Equestre per la quale si era distinto per molti anni sui campi gara. Giovanni Ballauri se ne è andato improvvisamente sabato 29 gennaio e il giorno dopo è stato salutato per l’ultima volta al cimitero di Aosta. Le ceneri sono state tumulate a Antey-Saint-André, paese di cui è originaria la madre.

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