Giorno del Ricordo: i giardini pubblici in corso XXVI Febbraio intitolati a Salvatore Radizza
Nell’ambito delle iniziative organizzate per il Giorno del Ricordo oggi, sabato 10 febbraio alle 11.30, in corso XXVI Febbraio ad Aosta, i giardini pubblici vengono intitolati a Salvatore Radizza, in memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento italiano al fine di «Conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale» e si celebra il 10 febbraio di ogni anno, giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di Parigi tra lo Stato italiano e le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, che mise formalmente fine alle ostilità e, tra l’altro, sancì sul confine orientale la cessione alla Jugoslavia dell’Istria, del Quarnaro, della maggior parte della Venezia Giulia e delle città di Zara e di Fiume, che l'Italia aveva ottenuto in seguito al trattato di Rapallo nel 1920 e al trattato di Roma nel 1924.
Il 10 febbraio ricorda soprattutto gli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale e il successivo esodo giuliano dalmata, ovvero l'emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana tra il 1945 e il 1956.
La Regione Autonoma Valle d’Aosta e la Città di Aosta, dando seguito ad una mozione approvata dal Consiglio regionale il 10 febbraio 2021, hanno deciso di evidenziare il legame che lega la Valle d’Aosta alle vicende del confine orientale italiano intitolando i giardini pubblici di Corso XXVI Febbraio, data di promulgazione nel 1948 della legge costituzionale di approvazione dello Statuto Speciale, a Salvatore Radizza, nativo di Curzola, in Dalmazia, arrestato, imprigionato e fucilato il 2 ottobre 1943 a Curzola con altri civili e militari italiani.
Un legame che non è solo simbolico, ma anche umano e consolidato, dato che la famiglia Radizza risiede in Valle d’Aosta dal 1966 quando Antonio Radizza, figlio di Salvatore, esule dall’età di 8 anni, si stabilì ad Aosta con il grado di capitano del Corpo degli Alpini, arrivando a comandare il Battaglione Aosta, con il grado di tenente colonnello, fino al 1987 e il nipote, Salvatore Paolo Radizza, nato ad Aosta nel 1967, ha comandato con il grado di generale di Brigata il Centro Addestramento Alpino dal 2017 al 2019.