Giornate di intense esercitazioni per il Soccorso alpino
Il cambio di stagione per il Soccorso alpino è un periodo tranquillo, nel quale si possono affinare le esperienze, fare l’analisi degli interventi più delicati e dei motivi che hanno messo in potenziale pericolo l’equipaggio dell’elicottero, composto da 2 guide alpine - tecnici specializzati di soccorso alpino -, un medico rianimatore, un tecnico verricellista e un pilota. E’ un momento dedicato ad analizzare le eventuali difficoltà incontrate e a formarsi e prepararsi in vista dell’estate. Così Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano-Sav, che effettua mediamente 1.100 interventi all’anno in elicottero e una trentina via terra, parla delle giornate di addestramento, iniziate domenica 6 giugno sul ghiacciaio del Lys del Monte Rosa per i 12 istruttori regionali del Soccorso alpino - di cui 3 sono anche istruttori nazionali e possono operare quindi in tutta italia -, che a loro volta formano i tecnici specializzati e gli operatori del soccorso (questi ultimi volontari, non guide). Le iniziative sono proseguite questa settimana con 2 delle 6 giornate annuali obbligatorie, di formazione e verifica, dedicate ai 43 tecnici specializzati Sav. Chi non frequenta anche solo una di queste giornate viene sospeso fino all’addestramento successivo sullo stesso tema. I 43 vengono suddivisi in 4 gruppi, per cui le 2 giornate si svolgono in 4 sessioni, in modo da rendere la condivisione di esperienze più efficace. Oggi, sabato 12 giugno, è prevista una giornata a Pila e domani, domenica 13, una a Brusson, dedicate una alle stazioni di soccorso dell’Alta Valle e una a quelle della Bassa Valle, dove operano, oltre alle guide, gli Operatori soccorso alpino-Osa per la ricerca di persone disperse. Alle giornate sul ghiacciaio partecipano anche 2 militari della Guardia di Finanza, in quanto intervengono a supporto dei tecnici e si occupano delle pratiche di Polizia giudiziaria in caso di incidenti gravi.
«Ogni anno si va nello specifico su un argomento. Quest’anno il tema è il crepaccio e tecniche di estrazione, anche con l’utilizzo di un argano. L’anno scorso erano al centro la roccia e gli ancoraggi» precisa Paolo Comune. «Tutte le figure che fanno parte dell’equipaggio - aggiunge Paolo Comune - partecipano, ognuna con la propria competenza, alla formazione su temi comuni per tutti e diversi a seconda dei periodi dell’anno: ora montagna estiva e torrentismo, in autunno cascate di ghiaccio e impianti a fune nonché tecniche di scarico in caso di guasti e vento, con elicottero o senza, d’inverno neve e valanghe. Anche il medico deve, all’occorrenza, sapersi calare in un crepaccio, così come i tecnici del Soccorso alpino devono essere in grado di dare supporto ai medici nello svolgimento del loro ruolo. Il tecnico che sta alla base di Aosta può essere chiamato dal Monte Bianco fino a un torrente a Champdepraz o sul luogo di un incidente stradale».
Oltre alla formazione e all’aggiornamento, l’altro focus è creare affiatamento nel gruppo, nel quale tutti si devono fidare della professionalità altrui, poiché l’incidente è sempre dietro l’angolo. In volo decide il pilota, quando si scende dall’elicottero la guida, sulle questioni sanitarie il medico. «Mettere insieme queste 3 realtà di estrazione diversa non è scontato» commenta il direttore Paolo Comune. «Per questo negli addestramenti si dà importanza al creare affiatamento nella squadra, che deve saper comunicare in modo corretto» evidenzia Paolo Comune.
Il Soccorso alpino è un ente strumentale della Regione, incaricato di obblighi di pubblico servizio, per la gestione e l’attuazione del servizio di soccorso in montagna, e si avvale - per la parte tecnica - delle guide alpine. Per essere tecnico specializzato dell’elisoccorso, almeno in Valle d’Aosta, occorre essere iscritti all’Unione valdostana guide di alta montagna-Uvgam, è un requisito essenziale. Nelle altre regioni italiane, invece, può accedervi anche chi non ha la qualifica di guida, ma in tal caso deve sottoporsi a un lungo percorso formativo. Una guida ha già un tale retroterra professionale di competenze che deve concentrarti solo sulle tecniche di soccorso.
Uvgam costituisce il bacino naturale di risorse del Sav, assicurandone il ricambio generazionale. «La Valle d’Aosta, dove è nato l’elisoccorso negli anni Settanta, è l’esempio più virtuoso a livello internazionale di soccorso alpino» evidenzia il presidente dell’Unione valdostana guide di alta montagna Ezio Marlier.