Gignod, l’ultimo saluto a Davide Salto punto di riferimento della comunità

Gignod, l’ultimo saluto a Davide Salto punto di riferimento della comunità
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Davide Salto era un uomo dal carattere solare, generoso come il suo sorriso accogliente: discreto e umile, non negava mai il suo aiuto a chi ne aveva bisogno. Per questo era molto stimato non solo dagli amici di Gignod, ma anche da tutte le persone che lo hanno conosciuto. Se ne è andato improvvisamente il giorno di Pasqua, domenica 9 aprile, dopo una vita di lavoro. Da qualche giorno non stava bene, poi l’infarto e la corsa all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta dove i medici hanno tentato invano un intervento chirurgico per salvargli la vita. Aveva solo 62 anni. Infatti era nato il 22 luglio 1960 ad Aosta, primogenito di Savino Salto, originario del Canavese, e di Olga Rumiod, di Saint-Pierre, che hanno avuto anche le sorelle Milena, nel 1963, e Vilma, nel 1968. Davide Salto trascorse la gioventù aiutando i genitori, che erano agricoltori e allevatori - il padre pure un abile muratore -, nel villaggio di Arsanières. Poi i primi lavori nell’impresa edile di Ernesto Grange, quindi come operaio nella squadre forestali e poi alla Maxel a Chambavaz di Gignod che produceva i famosi sci.

La svolta nella sua vita giunse nei primi anni Ottanta, quando venne assunto alla Cogne Acciai Speciali dove rimase nel reparto fucina per 30 anni, fino alla pensione.

Nel frattempo Davide Salto formò la sua bella famiglia: dall’unione con Giulia Nex nacquero nel 1976 Christian, sposato con Valentina Torello di Gressan e operaio della Cva alla diga di Valgrisenche, nel 1980 Chantal, casalinga che aiuta il coniuge Mauro Gorraz, anche lui di Gressan, nell’attività agricola, e Simon, artigiano ebanista specializzato nel restauro di mobili, marito di Sylvie Praz di Charvensod che gestisce il Bar Trattoria Les Iles a fianco al bocciodromo di Gressan. Fu proprio Davide Salto a essere il primo allenatore del figlio Simon, noto giocatore di pétanque con trascorsi in azzurro. Inoltre la sua grande passione per gli sport popolari lo vide, tra gli anni Ottanta e Novanta, allenare a Gignod pure la squadra juniores di fiolet. Era poi dotato di una innegabile vena artistica: cantava bene e con il frustapot accompagnava il figlio Simon quando suonava la fisarmonica in occasione di feste familiari e di paese. Inoltre era un appassionato del Carnevale della Coumba Freide e della Fiera di Sant’Orso. Dopo aver seguito lezioni di intaglio con Carlo Jans - mancato nel novembre del 2015 e non a caso soprannominato “Carlo lo valdôtain” -, Davide Salto a sua volta organizzò corsi di scultura e tornitura a Gignod. Furono poi innumerevoli le sue partecipazioni alla Mostra-Concorso e alla Foire de Saint Ours, oltre che alle dimostrazioni di scultura dal vivo organizzate dalla Regione per la promozione dell’artigianato valdostano di tradizione. Alla Millenaria fu presente da metà degli anni Ottanta al 2003, quando mancò il padre Savino: dopo un’interruzione riprese a esporre fino a un paio di anni fa.

Martedì 11 aprile, la chiesa di Sant’Ilario - dove sono conservate diverse sue opere donate alla parrocchia - è risultata troppo piccola per contenere la folla che si è stretta accanto ai parenti di Davide Salto piegati dal dolore. E il parroco don Mario Tringali ha scelto parole delicate come carezze per salutare un uomo che con il suo esempio è stato un punto di riferimento per l’intera comunità di Gignod.

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