Gignod, il Comune introduce l’addizionale Irpef: è polemica
A Gignod volano gli stracci tra opposizione e Giunta sull’introduzione dell’addizionale Irpef, provvedimento che verrà esaminato in occasione del Consiglio comunale convocato alle 14.30 di martedì prossimo, 30 marzo. A suonare la carica sono i consiglieri di minoranza Joël Farcoz, Edi Henriet , Stefania Vevey e Erik Bionaz. «L’avevamo già detto più volte a fine autunno - sostengono - e questa è la prova provata che conferma le nostre ipotesi più volte falsamente smentite, e sarebbe interessante capire il perché. Hanno portato sull’orlo del dissesto il Comune di Gignod e ciò si evince candidamente nelle motivazioni nella delibera dell’addizionale Irpef che la Giunta ha approvato. Infatti Gignod sarà l’unico Comune in tutta la Valle d’Aosta ad istituire l’addizionale Irpef, e per non farci mancare nulla, con le aliquote massime garantite dalla legge: sorbole da diverse centinaia di euro a persona». Secondo i calcoli degli esponenti della minoranza per un nucleo familiare in cui vi siano un reddito annuo Irpef di 22.000 euro e uno di 25.000 euro - entrambi lordi -, l’addizionale Irpef varrà circa 280 euro all’anno. Cifra che salirà a 520 euro per un nucleo familiare in cui vi siano un reddito di 30.000 euro e uno di 35.000 euro. «Non ci resta a questo punto che confidare semplicemente nel buon senso dei consiglieri - sostiene l’opposizione - che dovranno votare in Consiglio la prossima settimana: tutto dipenderà da loro. Poiché, benché la Giunta abbia portato il Bilancio già con l’addizionale Irpef accertata, la competenza per istituirla è del Consiglio».
La sindaca Gabriella Farcoz: «Scelta dolorosa ma obbligata»La sindaca Gabriella Farcoz, però, non ci sta a incassare l’accusa di non essere attenta alle esigenze dei suoi compaesani. «Per le accresciute necessità di finanziamento del Bilancio in parte corrente - si difende - e nell’ottica di non colpire indiscriminatamente tutte le categorie di contribuenti proprietari di beni immobili mediante un aumento dell’Imu, l’Amministrazione comunale intende istituire l’addizionale Irpef, adottando un meccanismo a scaglioni, che per sua natura rispetta la progressività del prelievo in relazione al reddito e pertanto si può ritenere più equa rispetto ad un aumento generalizzato della tassazione sul patrimonio. Infatti dalla tassa saranno completamente esentati i redditi imponibili fino a 8.250 euro. Volendo tutelare quelli medio bassi, si è spostato il maggior peso fiscale sui redditi più elevati. Il nostro Comune è al momento privo di altre risorse proprie quali i proventi derivanti da imposta di soggiorno o energia idroelettrica. Sopravvive esclusivamente grazie ai trasferimenti regionali, in questo momento insufficienti a coprire e a realizzare qualsiasi investimento. E’ una sofferenza per tutti applicare delle nuove tasse. L’alternativa a questo sarebbe però quella di ridurre i servizi essenziali».