Gianpiero Enrietti Bertolotto: nei ruggenti anni Ottanta era per tutti “Piero Porsche”

Gianpiero Enrietti Bertolotto: nei ruggenti anni Ottanta era per tutti “Piero Porsche”
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Nei ruggenti anni Ottanta e Novanta ad Aosta era per tutti “Piero Porsche”. Un soprannome che gli amici avevano affibbiato a Gianpiero Enrietti Bertolotto - e che gli rimase per tutta la vita, tanto da essere riportato pure sull’epigrafe - perché possedeva una splendida Porsche 911 Targa decapottabile bianca. Era, quella vettura sportiva tedesca, il suo più grande sogno da ragazzo, e lui, benché nato in una famiglia numerosa e non abbiente, risparmiò fino all’ultima lira per potersela comprare. D’altro canto non aveva vizi: non fumava, non beveva e tanto meno frequentava cattive compagnie. E non aveva paura di lavorare. Nato il 21 maggio 1962, terminate le scuole dell’obbligo trovò impiego prima in alcuni bar della città e poi al distributore Esso in viale Partigiani. Era il 1983, aveva poco più di 20 anni: il titolare della stazione di servizio possedeva un’Autobianchi A112 mentre lui arrivava al lavoro al volante della sua Porsche. Un’evidente prova del carattere ambizioso di Gianpiero Enrietti Bertolotto a cui la routine da dipendente andava stretta. Era capace di sognare in grande e così il 1985 lo vide in Sardegna dove noleggiava gommoni a motore per escursioni in mare. Rientrato in Valle d’Aosta non restò con le mani in mano, acquistò una motoslitta e a Pila organizzò il trasporto di turisti nei locali. Gli affari andavano bene e perciò nel 1987 rilevò l’autolavaggio American Car Wash che allora era vicino all’ipermercato Gros Cidac. Fu un altro successo, perché tra i suoi affezionati clienti vi era la ristretta cerchia di aostani possessori di automobili di lusso che le affidavano a occhi chiusi, certi di ritirarle senza un graffio e così lucide che sembravano appena uscite dalla fabbrica. Gianpiero Enrietti Bertolotto, tuttavia, era sempre alla ricerca di nuovi stimoli e così non si fece scappare l’occasione di acquistare il noto Bar Cristallo in via Festaz che gestì dal 1991 al 1996. Poi subentrarono delle difficoltà economiche, cedette il locale e per sbarcare il lunario si adattò a lavorare nuovamente da dipendente in diverse attività commerciali. Infine venne assunto come bidello alla scuola Saint-Roch, in corso Ivrea, fino a quando gli fu diagnosticato un male incurabile. Andò in pensione per invalidità ma aveva trovato il suo equilibrio e la sua serenità proprio in quest’ultimo impiego, tanto che aveva formalmente chiesto di poter prestare servizio in veste di volontario nella scuola. Purtroppo la malattia gli ha impedito di realizzare questo desiderio, ma lui la ha affrontata con un coraggio incredibile, tanto che riusciva a infondere forza a chi gli stava accanto. Il destino di Gianpiero Enrietti Bertolotto si è compiuto all’età di 60 anni venerdì 16 dicembre all’Hospice dell’Ospedale Beauregard dove era ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Sant’Orso lunedì 19. Lascia l’amata figlia 21enne Giorgia con la mamma Elena Pikalova e l’ex moglie Paola Russo con cui aveva mantenuto un prezioso rapporto di stima e amicizia.

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