Gianfranco Fisanotti, vulcanico promotore di iniziative per il rilancio turistico di Aosta

Gianfranco Fisanotti, vulcanico promotore di iniziative per il rilancio turistico di Aosta
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Nel silenzio della riservatezza e degli affetti famigliari si è spenta la personalità effervescente di Gianfranco Fisanotti, il “Fisa”, uomo che ha cavalcato da protagonista la scena di Aosta per decenni, sin da quando giovanissimo partecipò entusiasta alle vicende dell’autonomismo valdostano.

Dotato di una spiccata intelligenza e di una rara cultura legata alle vicende della Valle d’Aosta, era un compagno perfetto per le animate discussioni, spesso partendo da punti di vista diversi, a volte opposti, che avevano come teatro la piazza Emile Chanoux, un luogo per lui - originario di Croix de Ville - fondamentale nel suo percorso di vita, iniziato il 29 marzo del 1943, tra il Consiglio comunale aostano e soprattutto l’Azienda di soggiorno sotto i portici, della quale era diventato presidente a metà degli anni Settanta, dopo Bruno Raviola.

Con a fianco l’inseparabile direttore Fausto Serra, Gianfranco Fisanotti ha segnato con la sua intraprendenza centinaia di iniziative, come quelle legate al Triangle de l’Amitié, ai raduni di auto, alle partecipazioni a Giochi senza Frontiere con Pila e Aosta, alla promozione dello sci, della gastronomia, delle tradizioni. D’altronde aveva una visione sull’organizzazione dell’accoglienza turistica ancora oggi attuale, tanto da essere il presidente nazionale di Unionturismo, anche se il suo impegno è sempre stato rivolto essenzialmente alla nostra regione e in particolare alla città di Aosta, nel delicato passaggio da centro industriale a opportunità turistica. Un passaggio gestito con successo dalla sua Azienda di soggiorno fino all’avvento delle Apt, le Aziende di promozione turistica che lo videro ancora presidente di quella del comprensorio della Plaine aostana all’inizio degli anni Duemila.

Personaggio dalle scelte nette e a volte antipatiche, Gianfranco Fisanotti è stato sempre coerente con il suo pensiero e le sue convinzioni, che ne hanno determinato i conseguenti comportamenti. Conosceva, per averli vissuti in prima persona, tanti delicati passaggi della storia valdostana contemporanea e chiaramente non amava chi, per sentito dire, creava nuove e false visioni del nostro passato. Per questo motivo era un appassionato di giornalismo, scrivendo quando poteva e soprattutto lasciando parecchie testimonianze, come il suo ultimo libro “Riflessioni” del 2022, che fa seguito ad altre pubblicazioni, dalle poesie ai romanzi, tutti animati da quella verve unica che contraddistingueva “Fisa” in ogni sua attività.

Afflitto da problemi cardiaci, Gianfranco Fisanotti si è spento domenica a causa di una complicazione al cuore al Beauregard di Aosta. Per suo espresso desiderio la scomparsa non è stata annunciata dalla moglie Rita Papandrea e dai figli Claudia e Marco. Nei cuori di chi lo apprezzava rimane comunque il ricordo indelebile di un uomo che ha contributo in maniera fondamentale a creare l’Aosta ricca di bellezze archeologiche e di opportunità culturali che decine di migliaia di turisti conoscono oggi.

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