«Gastone Cerise di Saint-Marcel era un uomo buono e altruista»

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Ho conosciuto Gastone Cerise diversi anni fa, quando a Saint-Marcel lavorava da fabbro dietro casa mia con suo papà Vittorio. Io allora ero giovane e abitavo a Faverge poi sono passati alcuni anni non ci siamo più tanto visti perché io sono andato ad abitare a Sinsen. Poi, dopo un po’ di tempo, ci siamo ritrovati a essere vicini di casa: eravamo proprio attaccati! E ci siamo sempre voluti bene e aiutati nei lavori di casa. Mi ricordo quella sera di agosto che dopo un violento temporale mi era entrata l’acqua in casa: un disastro. Per fortuna che mi hanno aiutato i miei vicini. Poi lui, dopo che Giuseppe il muratore mi ha fatto i muretti, si è impegnato a farmi una robusta paratoia in ferro, che c’è ancora adesso che sono via di casa, così se piove non mi entra più l’acqua in casa. Lavorava proprio bene ed era molto generoso, quando lo trovavo al bar di Gabriella voleva sempre offrirmi il caffè e io non riuscivo quasi mai a pagare.

Poi purtroppo un brutto giorno vengo a sapere che non sta bene in salute. Io sono ospite della Casa famiglia Saint-Leger a Aymavilles e non sono riuscito ad andare a trovarlo. Poi, giorno dopo giorno, mi giungono delle notizie non buone infine mi dicono che Gaston è mancato. È un duro colpo per tutti coloro che l’hanno conosciuto. A questo punto non mi resta che fare le mie più sincere condoglianze alla moglie Piera e alla figlia Elisa. Ricordatelo come un uomo buono e altruista, un abbraccio a tutti i parenti.

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