Fuga degli infermieri, “nodo” del francese La sanità valdostana cerca di uscire dalla crisi
Il francese può attendere. Di fronte alla gravissima e ormai cronica carenza di personale, l'Usl della Valle d'Aosta ha pubblicato 5 avvisi per la ricerca di infermieri, tecnici di radiologia medica, fisioterapisti, assistenti sanitari e logopedisti, per i quali - in vista dell’assunzione a tempo determinato - non è richiesto il superamento della prova di francese. «I candidati che desiderassero effettuare tale prova potranno farlo: - precisa l’Usl in una nota - in caso di esito positivo, percepiranno l’indennità di bilinguismo in busta paga; in caso di esito negativo, tale risultato non comporterà l’esclusione dall’avviso». L’obiettivo è quello di far tornare a regime la sanità valdostana, di cui la pandemia ha evidenziato ed esacerbato le carenze, in parte, per la verità, comuni a tutta Italia. Gli avvisi hanno decorrenza immediata e validità di 15 giorni.
Nelle ultime settimane, a causa dell'assenza di infermieri, l'Usl della Valle d'Aosta ha dovuto sospendere gli interventi chirurgici programmati.
La crisi in atto è stata lunedì scorso, 9 maggio, al centro di un incontro tra i sindacati Cigl, Cisl e Uil e i vertici dell’Usl. «Fra le valutazioni in atto per risolvere il problema del reclutamento del personale - ha detto il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti - stiamo ipotizzando anche di dare la possibilità di fare la prova di francese entro 36 mesi dall'assunzione, per tutte le professioni sanitarie». Tra i temi principali, quello della carenza di infermieri: l'Usl ha intenzione di approfondire la "fuga" del personale - fatta eccezione per coloro che si sono dimessi ma che sarebbero stati comunque sospesi per non aver rispettato l'obbligo vaccinale - cercando di stabilirne le ragioni. «Prima capiamo i problemi, poi valuteremo nel dettaglio quali strategie mettere in atto. - prosegue Massimo Uberti - Abbiamo difficoltà nel reclutare, è importante che chi c'è non vada via. Proseguiamo nel tentativo di attrarre personale, stiamo pensando anche a delle esternalizzazioni per poter riaprire i posti letto e per permettere ai dipendenti di fare le ferie, che sono meritate oltre ad essere un diritto». Da inizio anno si sono dimessi 10 infermieri, di questi 6 non erano vaccinati.
«Il francese non c'entra niente, abbiamo chiesto di dare applicazione all'articolo del contratto che prevede il welfare aziendale, che dà la possibilità di venire incontro alle esigenze dei dipendenti, e soprattutto delle dipendenti» riflette dal canto suo Umberto Nigra, del Savt Santé.
Sulla carenza di infermieri è intervenuto l'assessore alla Sanità Roberto Barmasse nella serata di mercoledì durante l’evento “È già mattina, Eroi del Covid-19? No, infermieri”, organizzato al teatro Splendor di Aosta dall'Ordine delle professioni infermieristiche. «I problemi - ha detto Roberto Barmasse - arrivano da lontano, con una riduzione sempre più marcata del personale per tagliare i costi. Anche questo ha portato alla situazione attuale, ma c'è pure un appiattimento nella valorizzazione del personale. Come Assessorato stiamo provando a fare qualcosa, ma è molto difficile: tentiamo con gli incentivi economici e a fine maggio verranno comunque versati gli arretrati. Oltre al fronte economico ci stiamo muovendo per l'organizzazione del servizio infermieristico e sono certo che l'azienda ci stia seguendo per valorizzare le professioni sanitarie, cercando di migliorare il welfare e gli ambienti di lavoro».