Frequenze televisive, l’appello al Governo “Aiutate i piccoli Comuni nella transizione”
La Città Metropolitana di Torino ha chiesto al Governo un sostegno per i piccoli Comuni dell’arco alpino in merito alla riassegnazione delle frequenze televisive per i canali del digitale terrestre, che sta creando seri problemi ai territori montani, rivolgendosi al Ministero dello Sviluppo Economico e a quello per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale per sollecitare interventi risolutivi. «La Città metropolitana di Torino è preoccupata per le ricadute sui territori periferici e montani del nostro territorio, in cui migliaia di residenti, che non possono essere considerati cittadini di serie B, rischiano di essere ancora più marginalizzati. - annuncia il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo - Il “digital divide” e l’isolamento dai mezzi di comunicazione di massa crescono anziché essere affrontati e risolti: durante i ripetuti lockdown abbiamo compreso fin troppo bene quali sono i problemi di connessione e ora questo aspetto legato alle frequenze televisive non fa che aggravare il problema». E' quindi necessario adattare i ripetitori locali alle nuove frequenze senza che questi passaggi gravino sui piccoli Comuni - sia a livello demografico che delle dotazioni di personale e mezzi - che avrebbero bisogno di supporto in questa fase di cambiamento, per evitare che i loro residenti siano esclusi dall'esercizio del diritto all’informazione e alla comunicazione. «E’ necessario che il Governo sostenga i Comuni montani: - aggiunge Jacopo Suppo - nell’immediato accollandosi le spese per l’aggiornamento dei ripetitori, in prospettiva con una serie di incentivi che consentano ai residenti di installare senza costi eccessivi impianti e decoder per la ricezione satellitare, che consente di superare i problemi tecnici connessi alla diffusione del segnale digitale terrestre nelle aree montane». Per il Comune di Borgofranco tale supporto sarebbe vincolante. «Abbiamo un ripetitore a carico della Rai a Montebuono. - spiega il sindaco Fausto Francisca - Se dovesse essere dismesso non saremmo in grado come Comune di coprire le spese di riattivazione e ridistribuzione delle frequenze. Ci sono altri due ripetitori, uno ad Andrate e uno a Tavagnasco, non di pertinenza Rai, che coprono il territorio di Borgofranco solo parzialmente, essendo il paese in una zona d’ombra che impedisce che i segnali siano diffusi con copertura totale».