Frenata delle presenze turistiche a luglio Il numero di notti in albergo scende del 17%

Frenata delle presenze turistiche a luglio Il numero di notti in albergo scende del 17%
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Sono a tinte più scure che chiare i dati turistici del mese di luglio in Valle d’Aosta. Sono state 594.084 le presenze totali (in calo del 4,98% rispetto al 2023) e 214.335 gli arrivi (-6,91%). Come a giugno, gli italiani sono diminuiti sia in termini di arrivi (107.682, -16,48%) sia di presenze (387.594, -10,84%), mentre i turisti giunti dall'estero sono aumentati sia come numero (106.653, +5,27%) sia in termini di notti trascorse (206.490, +8,37%). Al contrario di quanto accaduto per giugno, tuttavia, a luglio la crescita degli stranieri non è bastata a compensare il calo di connazionali. Dati su cui ha pesato l'alluvione di fine giugno con gli ingenti danni a Cogne e a Cervinia e - come tanti operatori turistici lamentano - una “narrazione” dell’evento troppo catastrofica che, almeno per un periodo, avrebbe fatto passare l’assurdo messaggio di tutta la Valle d’Aosta “chiusa per alluvione”.

Si contano gli alloggi... e Aosta cresce

Le cifre di luglio, inoltre, comprendono i dati sugli alloggi a uso turistico, conteggiati solo a partire dal 1° novembre 2023, data di entrata in vigore della legge regionale sulle locazioni brevi. Per un confronto “alla pari” con il luglio 2023, andrebbero quindi sottratti 9.479 arrivi e 46.883 presenze.

Proprio in questo senso è significativo che il comprensorio turistico “Aosta e dintorni” - dove la presenza di alloggi a uso turistico è la più importante - sia l'unico ad aver registrato una forte crescita nel mese di luglio, facendo segnare un aumento di notti trascorse sia da parte di italiani (+11,84%) sia, soprattutto, di stranieri (+48,62%) rispetto allo stesso mese del 2023.

I dati delle presenze negli altri comprensori: Gran Paradiso (-34,88% di italiani, -7,27% di stranieri), Gran San Bernardo (-4,58%, -22,89%), Monte Bianco (-5,36%, +7,44%), Monte Cervino (-17,58%, -4,08%), Monte Rosa (-11,42%, +9,52%), Valle Centrale (-7,98%, +7,42%).

I francesi aumentano del 10%

Guardando alle provenienze si conferma l’amore per la nostra regione da parte dei francesi (41.514 presenze, +9,57%, forse anche a causa di chi ha anticipato la vacanza nella nostra regione per anticipare la chiusura del Tunnel in vigore da lunedì scorso, 2 settembre), seguiti dagli olandesi (27.200, +4,93%) e dai tedeschi (17.678, +18,30%). Positiva la presenza anche di statunitensi (12.746, +3,35%). In calo invece gli svizzeri (16.393 presenze, -14,45%).

Curiosità: l’exploit più importante in termini di presenze lo hanno fatto registrare i turisti norvegesi (+48,13%, 2.062 in tutto), seguiti dai danesi (+33,62%, 3.060 presenze).

Sono in calo le presenze da tutte le regioni italiane che più contribuiscono ai flussi turistici in Valle d'Aosta: dal -7,35% della Lombardia al -12,93% del Piemonte, sino al -21,75% della Liguria.

Alberghi penalizzati

I più penalizzati dal calo di presenze e arrivi nel mese di luglio scorso sono gli albergatori, che registrano 108.726 ospiti (-16,65% rispetto allo stesso mese del 2023) e 306.596 notti trascorse (-17,04%).

Crescono invece le strutture extralberghiere - che però comprendono anche gli alloggi a uso turistico, prima non conteggiati - sia per arrivi (105.609, +5,82%) sia per presenze (287.488, +12,44%).

“Attendiamo con ansia i risultati di agosto”

«Attendiamo con ansia i risultati di agosto, che in generale sembra abbia fatto registrare un ottimo trend: quei dati saranno sicuramente decisivi per tracciare un bilancio della stagione estiva». Lo dice Luigi Fosson, presidente dell’Adava, l’Associazione degli albergatori della Valle d’Aosta, che non fa eccessivi drammi sui numeri di luglio. «Bisogne tenere conto che il paragone è con il 2023, che è stato un anno top. - riflette - E poi è chiaro che alcune località sono state duramente penalizzate: il calo dell’80 per cento di presenze a Cogne influisce inevitabilmente anche sui dati generali. E ci sono casi particolari come La-Trinité, che ha risentito del fatto che i rifugi hanno lavorato poco, nonostante le ottime condizioni del ghiacciaio. Sull’ottima performance di Aosta sicuramente influiscono i numeri degli appartamenti a uso turistico ma rimane comunque un segnale positivo: Aosta ha ormai un ruolo riconosciuto come meta a sé stante e non solo come luogo di passaggio. Avere un capoluogo forte aiuta tutti ed è importante per riflettere e definire gli investimenti futuri. Ad esempio, una ricettività forte ad Aosta è un vantaggio anche per la stazione di Pila».

Guardando a settembre, il maltempo dei giorni scorsi è stato un brutto colpo. «Purtroppo per Cogne quest’anno non c’è pace: - conclude il presidente Luigi Fosson - giovedì per le forti piogge è stata chiusa la strada e nuovamente sono subito cominciate a fioccare le disdette. La soluzione definitiva della situazione viabile di Cogne è sicuramente da mettere tra le priorità assolute».

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