Franco Grillo: «Lo stadio Puchoz verrà cancellato perché il calcio ad Aosta non ha più trovato gli stimoli per risorgere»

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Lo stadio Mario Puchoz sta per chiudere i battenti!

Da qualche tempo sento parlare dello stadio Puchoz di Aosta. Francamente considerato il momento difficile che stiamo attraversando parlare di questo problema mi sembra poco opportuno. Tuttavia da ex giocatore e poi per molti anni dirigente di calcio, volevo esprimere la mia opinione rispetto al problema non solo del Puchoz ma anche delle società sportive di calcio. Il problema riguarda le società sportive le quali con enormi sacrifici tengono in piedi, squadre e impianti di gioco. E’ sempre difficile trovare dirigenti sportivi, magari anche bravi, capaci di costruire progetti sportivi importanti. Tecnici validi si possono trovare, giocatori ce ne sono in abbondanza! Se non emergono dirigenti sportivi seri competenti e volenterosi in grado di costruire società altrettanto serie e competitive, lo stadio Puchoz non serve assolutamente a nulla. I settori giovanili che attualmente utilizzano lo stadio danno il loro grande contributo sociale utile alla crescita del giovane, ma calcisticamente poco efficace. Il giovane se non ha la prospettiva della prima squadra, magari di buon livello, inevitabilmente si perde, abbandona il calcio per seguire altre discipline.

Non serve a nulla vivere dei propri ricordi se non si mette in campo l’esperienza che ha dato vita a tali suggestivi ed importanti ricordi.

Come ex presidente del Chatillon - Saint-Vincent prima e del Valle d’Aosta poi, ricordo l’esperienza che, alla fine degli anni Novanta, ha cercato di riportare il calcio di un certo livello ad Aosta e lo stadio Puchoz sembrava tornato a rivivere. Credetemi non fu facile eravamo ritenuti dei forestieri e Aosta non ha risposto in modo positivo e costruttivo.

Per quanto riguarda gli sportivi intervistati sabato scorso, Ivan Clerino a parte che fu un mio giocatore nel VDA Calcio, posso tranquillamente affermare, con tutto rispetto, che in quel periodo non li ho mai visti al Puchoz né per sostenerci né eventualmente per offrirci il loro importante bagaglio di esperienza tecnica o manageriale. Il solo ex giocatore della vecchia Aosta che ci seguiva sempre con affetto era Giorgio Ferriani. Ora Giorgio non è più fra di noi. Il progetto Aosta-Puchoz sfumò. Una volta ritornati a Saint-Vincent il gruppo dirigenziale di Milano, che intanto subentrò alla guida del Valle d’Aosta Calcio, chiamò l’amico Nunzio per coordinare la società ed altri, come il sottoscritto, furono riconfermati in vari ruoli operativi. Si continuò l’attività al Perucca di Saint-Vincent sostenuti dalla cittadinanza del posto e dagli Enti territoriali.

La storia calcistica di una città ha la sua importanza ma deve avere un senso logico.

Ad Ivrea, Alessandria, Biella e Vercelli, citate nell’articolo, la storia continua perché è viva, le squadre di calcio lottano con difficoltà ma le città rispondono, le società tengono duro, ad Aosta invece tutto ciò non avviene da molto tempo, troppo tempo.

Per concludere, se mi è consentito, dico che il Puchoz probabilmente verrà cancellato. Ma non per causa della politica o degli amministratori comunali di questi ultimi anni, ma perché il calcio ad Aosta non ha più trovato gli stimoli necessari per risorgere e non ha più trovato dirigenti all’altezza della situazione. Le spese da sostenere per gestire uno stadio come il Puchoz sono parecchie ed il Comune da solo non può e non deve farcela.

Cittadini di Aosta datevi da fare perché il Puchoz sta per chiudere i battenti! Non ci sono alternative.

Un appassionato

ed ex dirigente sportivo

Franco Grillo

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