Franco Bataillon, anima juventina e gestore di locali
Da quando sua moglie non c’era più, per Franco Bataillon era come se si fosse spenta la voglia di vivere. Per lui, il tempo si era già fermato il 20 dicembre scorso. Quel lunedì, infatti, Brenda June Farrow, era mancata all’età di 78 anni all’ospedale di Aosta. Il loro era stato un grande amore iniziato con un colpo di fulmine in un albergo di Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, dove lei era receptionist, e Franco Bataillon era capo cameriere. Si sposarono 2 settimane dopo il loro primo incontro, ovvero il 14 settembre 1966. Rientrati in Valle d’Aosta, gestirono Le Bourricot Fleuri a Quart, quindi La Trattoria degli artisti in via Maillet ad Aosta. Nel 1974 aprirono La Boite in via Lys che negli anni Ottanta divenne il Robin Hood Pub, il primo pub inglese della città. Una novità per l’epoca che conobbe un vero e proprio successo di pubblico che continuò quando presero la gestione del Baretto Sant’Orso. I coniugi Bataillon erano davvero 2 corpi e un’anima, dato che condividevano tutto: dalla buona compagnia alla passione per il calcio e in particolare per la Juventus - la sua battuta preferita era «La Vecchia Signora ha vinto ancora» -, dato che lui è stato presidente del locale club bianconero, prima, e presidente onorario, poi. L’anima generosa di Franco Bataillon è volata via all’Hospice dell’Ospedale Beauregard domenica 6 febbraio. I funerali sono stati celebrati martedì 8 a Aymavilles, dove era nato il 22 marzo 1939, nella chiesa di Cristo Re che è risultata troppo piccola per accogliere tutti i suoi amici. Lascia le figlie Katia Jane, nata l’11 giugno 1972, e Tania Louise, venuta alla luce il 16 settembre 1976, nonché i nipoti Lorenzo Zappia e Nicola, Tommaso, Simone e Viola Benvenuto.