Frana di Quincinetto, entro il 2023 gli interventi di messa in sicurezza

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Nelle prossime settimane la Regione Piemonte dovrà esprimersi al riguardo dei 2 cantieri propedeutici al brillamento dei blocchi di roccia più massicci del versante montano interessato dalla frana in località Chiappetti di Quincinetto, cioè l’opera di bonifica a carico del Comune per eliminare massi e materiale roccioso e liberare l'area sulla quale, durante le operazioni di brillamento, cadranno i detriti (il costo si aggira intorno al milione di euro) e la costruzione del vallo di contenimento, che fa capo alla Società Autostrade Valdostana. Con il beneficio del dubbio - inevitabile considerando gli anni trascorsi tra tavoli tecnici, indagini sul posto, rimbalzi di documentazione tra i vari enti preposti e rallentamenti burocratici - entro il 2023 dovrebbe verosimilmente risolversi l’emergenza del fronte franoso che insiste sul tratto dell’autostrada A5 Torino-Aosta, compreso tra Quincinetto e Pont-Saint-Martin, con la messa in sicurezza definitiva. «Una volta portati a termine questi 2 step intermedi - riferisce il sindaco di Quincinetto Angelo Canale Clapetto - si potrà passare alla progettazione esecutiva dell'intervento finale».

Il fronte franoso consiste di almeno mezzo milione di metri cubi di roccia che incombono sulla sede autostradale e sul paese, trattenuti da 2 enormi blocchi di roccia: il primo misura 2mila metri cubi, il secondo 3mila, per un’altezza compresa tra i 20 e i 25 metri. La situazione, già critica per sua natura, data l’instabilità delle masse rocciose, tende a peggiorare durante ogni evento piovoso intenso, che provoca il movimento del fronte, come testimoniano i continui monitoraggi attraverso apposite apparecchiature installate dall'Università di Torino, che ha svolto approfondite indagini, in punti strategici del versante. Attualmente, l’area interessata ai cantieri previsti è recintata con reti di protezione alte 5 metri, installate sul piano stradale, per un tratto di circa 370 metri. La futura struttura di protezione, a sezione trapezoidale, raggiungerà invece l’imponente altezza di 8,5 metri (quindi 3 metri più alta dell’attuale rete) e avrà funzione di protezione sia dell’autostrada sia della strada ferrata sottostante la frana. La caduta dei detriti rocciosi, infatti, potrebbe coinvolgere oltre all’autostrada, che passa proprio sotto il versante della montagna, anche la ferrovia, in modo indiretto, per effetto dello scheggiamento dei blocchi lapidei precipitati. «Ci auguriamo davvero che entro la fine del prossimo anno si possa finalmente porre termine a quella che, di fatto, è un'emergenza. - conclude Angelo Canale Clapetto, da sempre sensibile alla problematica - Attendiamo il via libera da Torino per poter avviare i cantieri dell'intervento a valle del versante».

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