Forte di Bard, una mostra celebra il Cervino tra fotografia e scienza
Il progetto “L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica”, prodotto dal Forte di Bard, intende proporre un viaggio iconografico e scientifico tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa si traduce in un approfondito lavoro di studio attorno al Monte Rosa, al Monte Cervino, al Gran Paradiso e al Monte Bianco e si sviluppa nell’arco di 4 anni, uno per ciascuna realtà fisica e culturale connotativa della regione alpina, grazie al supporto di numerosi enti ed istituzioni. Dopo aver esplorato nel 2020 il gruppo del Monte Rosa e raccontato la sua evoluzione attraverso gli studi effettuati dai pionieri della ricerca scientifica, il racconto si sposta quest’anno su una delle montagne più iconiche e fotografate al mondo: il Cervino. Perciò la mostra “Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica”, che sarà allestita al Forte di Bard da venerdì prossimo, 9 luglio, a domenica 17 ottobre, proporrà una narrazione fotografica tra passato e presente nell’area montana estesa tra Plateau Rosa e l’Alta Valpelline con l’apporto di autorevoli ricerche scientifiche, non solamente glaciologiche, rivolte alle trasformazioni climatiche, ambientali e antropiche in Valle d’Aosta. I curatori del progetto sono Enrico Peyrot, fotografo e storico della fotografia, e il professor Michele Freppaz del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, che si è occupato della parte scientifica.
L’identità montana e glaciale dell’area del Cervino e la verticalità del più nobile scoglio d’Europa vengono messe in mostra tramite fotografie inedite realizzate nel corso degli ultimi 150 anni da autori noti e meno noti e appartenenti ad enti pubblici, università, fondazioni, centri di ricerca, associazioni, collezionisti e privati. Sono presenti nell’allestimento grandi vedute paesaggistiche realizzate a fine Ottocento da Vittorio Sella e Francesco Negri oppure riprese contemporanee di connotate realtà antropizzate realizzate da Olivo Barbieri. A ciò si aggiunge la sequenza di 28 fotografie della scalata al Cervino per la Cresta del Leone della principessa Maria José di Piemonte con le guide alpine Luigi Carrel e Giulio Bich. Non manca, poi, una sorprendente selezione di fotografie della conca del Breuil-Plateau Rosa-Monte Cervino: rocce, nevi e ghiacci frequentati dai campioni come il mitico Leo Gasperl, oppure da vip nazionali e internazionali come Mike Bongiorno. Inoltre sono esposti inediti fotogrammi di memorabili imprese alpinistiche di Walter Bonatti, Catherine Destivelle, Kílian Jornet i Burgada e Hervé Barmasse.