Fondo Sociale Europeo, la dotazione finanziaria del nuovo Programma ammonta a 81,5 milioni

Fondo Sociale Europeo, la dotazione finanziaria del nuovo Programma ammonta a 81,5 milioni
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Si è aperto con la riunione di insediamento del Comitato di Sorveglianza (CdS) del Programma regionale Valle d’Aosta FSE+ 2021-2027 il nuovo periodo di progetti ed investimento del Fondo sociale europeo, che avranno effetto fino al 2030 circa. La giornata di lavori si è svolta ieri - venerdì 16 dicembre - nella saletta del Palazzo regionale, per poi concludersi con un momento pubblico e di condivisione con chi opera sul territorio, nella sala dell’Omama Social Hotel. Al Comitato, presieduto dall’assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri, hanno partecipato rappresentanti della Commissione europea, del Consiglio dei Ministri e altri enti nazionali e regionali coinvolti nei progetti.

La dotazione finanziaria del nuovo Programma FSE+ ammonta a 81,5 milioni di euro, che saranno destinati a interventi rilevanti per lo sviluppo della Regione nel campo dell’occupazione, dell’istruzione e formazione, dell’inclusione sociale e dell’occupazione giovanile, in coordinamento con altri Programmi nazionali finanziati dal FSE+, oltre al PNRR. La riunione del Comitato è stata importante anche per l’approvazione del regolamento interno, cioè il documento che descrive la metodologia e i criteri per la selezione delle operazioni, essenziale per poter avviare quanto prima gli interventi. «Il Programma FSE+ supporterà, tra l’altro, la transizione verso un’economia più competitiva e sostenibile - spiega Luciano Caveri - preservando nel contempo il tessuto sociale regionale, messo a dura prova dagli effetti della pandemia da Covid-19 e contribuirà altresì ai traguardi per il 2030 in materia di occupazione, competenze e protezione e inclusione sociale proposti all’interno del piano di azione connesso al Pilastro europeo dei diritti sociali». Gli intervenuti hanno sottolineato come la Valle d’Aosta si ponga al pari della media nazionale, e in alcuni casi anche con risultati migliori, per quasi tutti i punti dell’Agenda 2030. Dalla dispersione scolastica alla promozione del lavoro e al contrasto della povertà, dalla salvaguardia della salute alla miglior gestione dei rifiuti, i campi su cui verranno adoperati gli investimenti coprono tutte le aree. «Lo sviluppo sostenibile rappresenta il principio cardine del documento strategico regionale - ha precisato Nadia Petterle, coordinatrice del dipartimento politiche strutturali e affari europei dell’assessorato omonimo - la cui strategia per il prossimo decennio è “Valle d’Aosta sostenibile”». «L’adozione dell’Agenda 2030 - ha aggiunto Luca Franzoso, dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione - ha permesso di oltrepassare la concezione secondo cui la sostenibilità sia una questione unicamente ambientale e ha invece affermato una visione che riguarda tutte le dimensioni dello sviluppo: economica, sociale e ambientale».

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