Fondo sfrattati, contributo direttamente ai proprietari
Erogazione del contributo direttamente al proprietario dell'alloggio fino al 60 per cento del canone mensile e per un massimo di 300 euro per 24 mesi. Questa la modifica più sostanziale apportata al regolamento del fondo comunale sfrattati di Aosta, illustrata dall'assessora alle Politiche sociali, abitative e alle pari opportunità Clotilde Forcellati nella seduta della commissione «Servizi alla persona» che si è svolta nella mattinata di mercoledì scorso, 16 giugno. Il nuovo testo va nella direzione di coniugare «Le esigenze dell'inquilino e del proprietario», afferma Clotilde Forcellati, e tiene conto «Di tutte le suggestioni emerse dai commissari e dalle audizioni con i rappresentati dell'Uppi e le sigle sindacali». Tra proprietario e inquilino verrà stipulato un contratto a canone concordato, sulla base di un «Fac-simile che verrà allegato alla delibera da portare in consiglio», che includa anche la cifra relativa alle spese condominiali.
Il Comune erogherà mensilmente al proprietario il 60 per cento del canone mensile, fino ad un massimo di 300 euro per i primi 24 mesi. Il restante 40 per cento sarà di competenza dell'inquilino. Il Comune opererà poi un controllo semestrale sull'effettiva esecuzione dei pagamenti da parte degli inquilini che usufruiranno del fondo. Il Comune non «Farà da garante del pagamento della restante quota a carico dell'inquilino né del pagamento di eventuali danni», ma si limiterà «A fare da mediatore sociale», nel momento della stipula del contratto «Che naturalmente sarà conservato negli uffici comunali». Previsto anche il coinvolgimento dell'Uppi (Unione proprietari piccoli immobili), affinché «Si possano mettere sul mercato gli alloggi rimasti sfitti perché non c'è certezza del ritorno economico, quindi vorremmo coinvolgere questi proprietari per mettere a disposizione il loro bene con una certa tranquillità» spiega Clotilde Forcellati.
Non convince tutti i consiglieri della terza commissione «Servizi alla persona» del Comune di Aosta la limitazione del contributo previsto dal nuovo testo del fondo comunale sfrattati ai soli primi 24 mesi. La questione è stata sollevata da Cristina Dattola (Rinascimento Valle d'Aosta). «Mi metto nei panni del proprietario che al termine dell'erogazione si ritrova con un inquilino insolvente che però non può in alcun modo allontanare» afferma. L'idea di fondo è quella di «Utilizzare questi 24 mesi per avviare insieme agli assistenti sociali un percorso di autonomizzazione e di rientro nel mondo di lavoro; se così non fosse abbiamo perso la scommessa», perchè «Dietro a questa erogazione ci deve essere una scommessa, dopodiché io la bacchetta magica non ce l'ho e non sono sicura che questo tempo sia sufficiente ad autonomizzare il nucleo familiare», risponde l'assessora Clotilde Forcellati. Apprezzata dall'intero gruppo di lavoro la proposta del consigliere Paolo Laurencet (Gruppo misto di minoranza) nell'inserire una possibile proroga di 12 mesi, «In caso di situazioni particolarmente gravi». D'accordo Forcellati, però «Vanno definite con precisione le casistiche».
Alla luce delle ultime suggestioni emerse, il testo del regolamento verrà ulteriormente rivisto dagli uffici e discusso in un'ultima seduta in commissione prima di approdare in consiglio comunale, a luglio, «Dove auspichiamo vi sia la massima condivisione».