Fondation Pro Montagna, ossigeno per la vita «in quota»
Operativa da circa due mesi, la Fondation Pro Montagna nasce dall’amore profondo che il suo fondatore l’avvocato Marc Fischer di Ginevra nutre per Breuil-Cervinia, per la Valle d’Aosta e più in generale per la montagna e la gente che la abita. Conoscendone le asperità e l’impegno che comporta vivere in quota, il fondatore ha ritenuto utile intervenire, anche con un supporto finanziario, per poter incentivare interventi conservativi e migliorativi per il territorio e di sostegno per la gente del luogo.
Prendendo spunto dalla già esistente Fondazione per le Giovani Guide con sede a Zermatt, confrontandosi nel corso di un’uscita con la sua guida alpina di fiducia Christian Zanolli, il fondatore ha deciso di dare forma alla sua idea con la costituzione, il 12 ottobre 2020, della Fondation Pro Montagna - sede a Losanche di Valtournenche - finanziata da donazioni da parte di soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, da tutto il mondo.
Ha così trovato spazio l’ambizione di mantenere in vita e di consolidare le professioni tradizionali che dalla montagna traggono ispirazione e nutrimento quali, solo per citare le due più importanti, le guide alpine e i maestri di sci. Il soccorso alpino, in particolare, è stato fonte di ispirazione per Marc Fischer, che ha deciso di supportare, con la Fondation, progetti sanitari di vario tipo, dall’assistenza all’anziano indigente, al più complesso e mirato supporto economico per le attività sanitarie che la montagna richiede.
La Fondazione vede tra i componenti del consiglio di amministrazione Christian Zanolli, guida alpina del Cervino e maestro di sci, e Marc Fischer e Raffaella Aimone, rispettivamente presidente e vice.
Tra i progetti che la Fondation si propone di realizzare nell’immediato futuro vi sono il corso propedeutico per partecipare alla selezione regionale per accedere al corso di formazione per aspiranti guide alpine; un servizio di aiuto per le persone bisognose; il progetto «Alla scoperta della Montagna con noi».
Il corso propedeutico per aspiranti guide alpine prevede venti giornate di formazione divise in moduli in cui i partecipanti, seguiti da istruttori nazionali, potranno esercitarsi sulle varie tematiche inerenti le tecniche alpinistiche, quali arrampicata su roccia, cascate di ghiaccio, sci alpinismo e fuoripista, nonché la gestione del rischio e della sicurezza. Il servizio sarà effettuato mediante pagamento di personale medico specialistico o infermieristico, che presti al malato un’assistenza rivolta alla prevenzione, cura o riabilitazione attraverso interventi possibilmente a domicilio. A seconda dei casi saranno previsti inoltre il pagamento totale o parziale di rette di degenza presso istituti di cura pubblici o privati, la copertura totale o parziale della spesa per i farmaci e in generale le cure mediche e gli accertamenti diagnostici. Infine, grazie alla collaborazione con la società guide del Cervino, nasce l’idea di un progetto che permetta ai residenti e ai turisti che frequentano da anni la Valtournenche di riscoprirne i luoghi accompagnati dalle guide alpine.
Le proposte spazieranno dallo sci alpinismo alle passeggiate con le racchette da neve, all’arrampicata sportiva sulle cascate di ghiaccio, e per il pubblico amatoriale uscite più brevi e meno impegnative.
«Ora dovremo impegnarci nel filone sanitario, per rafforzare gli aiuti agli anziani e agli indigenti, individuando i soggetti con i quali interagire, dalle Usl alla Croce Rossa. E’ il settore più delicato, però è ancora in fase progettuale» dichiara la vicepresidente Raffaella Aimone. «La questione della salvaguardia della montagna, a maggior ragione in epoca di pandemia, è diventata strategica».