Fondation Chanoux, sinergie con la Fondazione Adriano Olivetti Trasferta a Parigi, continuano gli studi su emigrazione e annessionismo
Venerdì scorso, 18 marzo, il presidente della Fondation Chanoux Marco Gheller, ha incontrato Beniamo de’ Liguori Carino, segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti, con il quale ha sottoscritto una convenzione che impegna i due enti di ricerca a sviluppare sinergie nel campo degli studi sul federalismo e delle relazioni tra il Movimento Comunità e la Valle d’Aosta, nelle attività di studio e di ricerca, di approfondimento scientifico, di valutazione tecnica sui temi della creatività, dell’innovazione, dell’imprenditorialità, anche tramite l’eventuale partecipazione in partenariato a bandi di ricerca e di studio nazionali e internazionali.
Sabato 19 invece Marco Gheller ha guidato una delegazione composta da Patrick Perrier segretario generale della Fondation, Michela Ceccarelli e Alessandro Celi, ricercatori componenti del Comitato scientifico dell’ente, in un viaggio a Parigi legato alle iniziative di promozione e ricerca sull’emigrazione valdostana: la Fondation Chanoux vi partecipa nell’ambito del progetto «Mémoire de l’émigration», promosso dalla Presidenza della Regione.
«Sabato sera abbiamo incontrato una rappresentanza delle associazioni storiche degli emigrati valdostani in Francia, - spiega Marco Gheller - per uno scambio di idee sulla loro situazione attuale e sulle iniziative che la Fondation potrebbe promuovere o contribuire a realizzare per rinsaldare il legame tra i discendenti degli emigrati valdostani e quanti sono rimasti in Valle. È stato un momento importante di analisi della realtà, anche ricco di idee e proposte per il futuro».
Un’esperienza simile si è ripetuta domenica mattina, in un incontro con una decina di quelli che Michela Ceccareli ha definito in un suo studio gli «émigrés 2.0», ossia i giovani che hanno lasciato la Valle d’Aosta negli ultimi vent’anni, per motivi di studio e lavoro.
«Nella prima metà del 2021, Michela Ceccarelli e Alessandro Celi - prosegue Marco Gheller - hanno coinvolto i neoimmigrati in un programma di videoconferenze diffuse tramite youtube, che hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica la vastità e l’importanza del fenomeno migratorio in atto. Si tratta ora di sviluppare una rete che, con modalità diverse, abbia la stessa funzione dell’associazionismo del passato: il sostegno e la promozione dei valdostani all’estero, affinché non vengano meno i legami con la Valle d’Aosta».
Gli impegni della delegazione hanno, poi, visto la partecipazione al pranzo sociale dell’Alov Association des Lévalloisiens d’Origine Valdôtaine a Lévallois-Perret, durante il quale sono state raccolte diverse testimonianze sulla presenza valdostana nel comune della banlieue parigina.
Infine, lunedì mattina, Patrick Perrier e Alessandro Celi hanno visitato gli Archives Nationales di Pierrefitte-sur-Seine, per proseguire le ricerche su emigrazione e annessionismo.
«Anche in questo caso, l’impegno profuso ha portato frutto: - conclude Marco Gheller - ad esempio, sono state reperite informative della polizia francese relative alla vita delle associazioni dell’emigrazione valdostana, che offrono una prospettiva inedita delle vicende dei valdostani di Francia, nonché documenti sulla vicenda annessionistica finora non noti agli storici locali».