Fondation Barry di Martigny, una storia di successo che potrebbe offrire molti spunti alla Valle d’Aosta

Fondation Barry di Martigny, una storia di successo che potrebbe offrire molti spunti alla Valle d’Aosta
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Per la Fondation Barry di Martigny presieduta da Jean-Maurice Tornay il 2022 è stato un anno memorabile - concluso con una folla di visitatori negli ultimi giorni dell’anno (quasi 1.000 solo sabato 31 dicembre) - eppure in Valle d’Aosta questa istituzione così apprezzata in Svizzera e nel Vallese è ancora poco conosciuta, malgrado si occupi anche della gestione del famoso canile del colle del Gran San Bernardo, un luogo amatissimo dai valdostani.

Una storia iniziata nel 2005

E’ il cane San Bernardo sotto tutti i diversi aspetti - dalla tutela della razza alla valorizzazione della sua immagine di simbolo della montagna - il fulcro dell’attività di questa istituzione fondata nel gennaio del 2005 che si è vista affidare successivamente dall’Ordine dei Canonici del Gran San Bernardo la gestione del loro allevamento, tanto che la Fondation Barry è ora proprietaria dell’allevamento più antico e sicuramente più importante al mondo dei cani San Bernardo, sotto l’affisso «du Grand Saint Bernard».

«Ogni estate - sottolinea Sylviane Barras, la dinamica responsabile di Barryland, come è conosciuta anche la Fondation - vengono portati al colle del Gran San Bernardo dai 10 ai 12 cani, che si alternano in modo da non essere mai sottoposti allo stress da parte dei troppi visitatori. Complessivamente durante l’estate 2022 gli accessi al nostro canile dell’Ospizio sono stati 20.955, dei quali 4.101 a giugno, 8.612 a luglio e 8.242 ad agosto. Si tratta di un dato molto soddisfacente per noi, con un aumento del 20 per cento rispetto all’estate 2021. Molti sono gli italiani, che hanno appunto la tendenza di fermarsi al colle per visitare la zona, ma accogliamo persone di tutte le nazionalità e constatiamo pure un buon afflusso da parte dei gruppi organizzati dalla agenzie, che ritornano frequentemente, mentre al colle del Gran San Bernardo è ancora scarsa al momento la clientela asiatica.»

Oltre al famoso canile dell’Ospizio, la Fondation Barry gestisce anche lo chalet che si trova di fronte all’Albergo Italia, sul versante valdostano. «E’ un punto vendita molto frequentato - puntualizza Sylviane Barras - e nell’estate del 2022 ha ottenuto degli ottimi risultati, sia in termini di vendite che di promozione della nostra attività.»

Tornati ai livelli pre-Covid

La sede di Martigny, che si trova proprio a fianco all’anfiteatro romano, ha accolto nel 2022 poco più di 70.000 visitatori, tornando ai livelli del 2019. Sempre più frequentato è il ristorante, aperto pure alla clientela esterna e molto apprezzato per il rapporto qualità/prezzo. Di particolare interesse sono gli spazi dedicati alla storia del colle del Gran San Bernardo con molti riferimenti alla Valle d’Aosta e con una ricca sezione iconografica e fotografica, mentre l’immagine del cane San Bernardo viene raccontata anche attraverso una ricca collezione di oggetti pubblicitari, senza tralasciare il ruolo del San Bernardo nel cinema, dalle prime produzioni - come «Barry» del 1948 ambientato proprio al colle e dedicato al famoso cane che salvò decine di vite - fino al celeberrimo cartone animato di Heidi. Tutto l’ultimo piano di Barryland è il regno dei bambini che possono giocare in libertà.

A fianco alla biglietteria si trova il negozio da dove si accede alla «casa» dei cani. «Anche in questo caso - spiega Sylviane Barras - i San Bernardo si alternano con altre nostre sedi in modo da non subire un eccessivo stress vista la grande affluenza di visitatori, soprattutto quando presentiamo delle cucciolate, sempre molto ammirate.»

Il grande sostegno privato

Con 60 dipendenti, la Fondation Barry dedica una grande attenzione al benessere dei suoi cani ed è sostenuta da ben 70.000 donazioni private annue, di importi diversi e che in alcuni casi raggiungono le migliaia di euro. Un sostegno popolare così forte che ha convinto i dirigenti di Barryland ad intraprendere l’ambizioso progetto di ampliare l’attuale struttura, creando un parco tematico, nella zona adiacente. Il Comune di Martigny ha messo a disposizione l’area per 82 anni e la Fondation è pronta ad investire 24 milioni di euro, una cifra enorme che verrà finanziata per 6 milioni dalla Loterie Romande, per 1 milione da fondi pubblici, per 2 milioni dalle riserve attuali della fondazione e soprattutto per 15 milioni dagli sponsor, compresi i piccoli sostenitori, che sono moltissimi in Svizzera, tutti accumunati dall’amore per il cane San Bernardo e dalla consapevolezza di contribuire ad aiutare le iniziative che riguardano questa antica razza svizzera che è anche valdostana.

Obiettivo 150mila

«Attualmente i nostri incassi ammontano a poco più di 2 milioni di franchi svizzeri, quindi anche di euro. Il nostro bilancio è praticamente in pareggio - sottolinea Sylviane Barras - e con il nuovo parco tematico contiamo di raggiungere i 150.000 visitatori annui, passando a quasi 6 milioni di introiti. E’ una bella sfida sicuramente, tuttavia i dati del 2022 hanno confermato che siamo sulla strada giusta.»

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