Foire d’été, piace la nuova versione: «Rinnovati gli eventi di tradizione, abbiamo ricevuto i primi riscontri positivi»
La novità della nuova «area non tradizionale» della Foire d’été, in piazza della Repubblica, ha spostato un po’ la geografia della manifestazione estiva dell’artigianato valdostano, che sabato scorso, 6 giugno, ha celebrato la sua 53esima edizione. Meno banchi in via Sant’Anselmo e in via Croce di città hanno lasciato spazio ai dehors dei locali, pieni di turisti. Gli espositori, dal canto loro, si sono messi in modalità estiva, puntando più alla socialità che alle vendite, che tradizionalmente in estate sono più scarse o nulle. Vale in realtà anche una differenziazione fra i prodotti, anche a parità di prezzo. È durato il tempo di un giro della Foire l’originale «Sant’Orsettino» di Paola Pol, uno dei suoi orsetti in lana (da pecore Rosset), subito venduto, come altri dei suoi lavori a maglia in costume tradizionale esposti in via Sant’Anselmo. All’altro estremo, in piazza della Repubblica, Renata Linty di Pré-Saint-Didier racconta di aver lasciato gli asciugamani ricamati per il cuoio: «Ho seguito il laboratorio di Aldo Andres Villegas Castiglioni - che esponeva tra i professionisti dell’Atelier in piazza Chanoux, ndr -. In via Guido Rey c’era più passaggio, ma qui in piazza della Repubblica è comodo anche per il parcheggio, anche se chi parte dall’Arco d’Augusto potrebbe non arrivare fin quaggiù». La sua amica Augusta Celesia, di Saint-Pierre, ha cambiato anche lei genere per dedicarsi agli amigurumi: «Tra personaggi dei cartoni animati e bambole - commenta - sono soddisfatta delle vendite». In via Aubert si trova di tutto, però colpiscono i tanti giocattoli, passione di molti degli artigiani in Foire. «Questa è la mia quarta fiera estiva. - racconta Mario Alberto Dotta di Aymavilles - Per diversi anni abbiamo partecipato in 5-6 amici, ma ora sento anche dai vicini che si vende sempre meno, sono quasi meglio i mercatini artigiani nei paesi, ad Aosta invece i pezzi venduti, anche se piccoli e non cari, si sono ridotti da una settantina a poco più di 10». Di opinione diversa è invece Francesco Di Vito, a pochi metri da piazza Chanoux e con il suo libro sulla fiera di Sant’Orso poggiato sul banco: «Partecipo da 23 anni e quest’anno fa particolarmente caldo. - sottolinea - C’era già passaggio di visitatori prima delle 9, siamo arrivati presto anche se l’inaugurazione ufficiale era alle 10. Ho venduto discretamente, più ad amici che a turisti, ma si sono fermati pure dei francesi. Quest’anno ho realizzato dei piccoli cosacchi e degli gnomi, che emergono da piccoli tronchi, come i gufetti: è stata la grande richiesta dei miei nipotini».
Tanto caratteristici quanto diversi sono gli spiritosi coniugi che troviamo in via De Tillier: sono Lorella Coda Zabetta, artigiana di Fénis che presenta originali realizzazioni con fiori di legno, e Giorgio Bessone, intagliatore di Saint-Vincent. «Ho messo il mio vestito da fiera - scherza Lorella Coda Zabetta - è un costume tedesco, non c’entra niente con la tradizione valdostana, ma mi piace portare un po' di colore. Partecipo alla fiera da una decina d’anni e Giorgio da 15. Fin dalla mattina abbiamo venduto bene, anche se qualche turista ha chiesto spiegazioni dettagliate sui fiori: non era convinto che i petali fossero davvero in legno e non di carta». Sono soddisfatti, anche con poche vendite, i giovani fratelli Laurent e François Battendier di La Salle, che hanno portato i loro rompicapo in legno nel banco in via Sant’Anselmo: «Abbiamo portato una piccola dama da viaggio, tutta in legno - raccontano - e un nuovo rompicapo. È sul genere della torre ma su un solo supporto e con un filo: bisogna riuscire ad invertire i pezzi di legno, di grandezza digradante, senza sfilarli. Occorre ingegnarsi un po’». «Questa è la nostra seconda Foire d’été - aggiungono - È molto diversa da quella invernale, si vende poco ma si chiacchiera molto, con i visitatori e con gli altri artigiani». In piazza Chanoux, Bobo Pernettaz «sarto di legni esausti» raccoglie saluti, apprezzamenti, battute: tra i suoi «quadri» c’è anche un autoritratto scomposto, simbolo dello humour e della stanchezza dell’artigiano in fiera. Poco più in là, dopo i sabotier della cooperativa Li Tsacolé d’Ayas, che ha realizzato il saboto ciondolo per questa edizione, troviamo Rudy Mehr, con il suo tornio a pedale: spiega ai turisti curiosi, con un pizzico di ironia, il funzionamento del tutto ecologico del “macchinario” in legno, azionato con un piede e fatto girare con una corda, per lasciare a terra un tappeto di trucioli profumati. «Dipende da cosa si mangia a colazione. - scherza - Con la buona fontina, il “carburante” permette di andare avanti per ore». Partecipa per la seconda volta, nella parte di settore non tradizionale in piazza San Francesco, anche il «mago dell’aerografo» Salvatore Cosentino. «Ho portato i miei quadretti. - spiega - Sono acquerelli iper realistici, rifiniti ad aerografo per dare la leggerezza che volevo. Diverse persone si sono fermate a chiedere se fossero fotografie ma l’aspetto più interessante sono stati alcuni artigiani, soprattutto scultori, che sono venuti a trovarmi per propormi future collaborazioni».
L’affluenza dei visitatori è misurata a stima, perché nella Fiera estiva non è attivato il sistema di rilevamento dei passaggi. «Abbiamo comunque avuto tanti visitatori - commenta Luigi Bertschy, assessore allo Sviluppo economico - Sono arrivati anche svizzeri, belgi e francesi ed è andato molto bene anche lo spazio per famiglie e giovani in piazza Narbonne, dove era presente una delegazione del Festival per i bambini “Au Bonheur des Mômes”, che si svolgerà nel villaggio francese di Le Grand-Bornand da domenica 21 a venerdì 28 agosto. Proprio con loro intendiamo avviare una collaborazione più continuativa». La «combinazione» Mostra concorso, Altelier e Foire d’été ha presentato novità nell’organizzazione, nell’allestimento e nelle collaborazioni. «”Foire et culture” ha dato una nuova caratterizzazione agli eventi, - conclude Luigi Berschy - abbiamo iniziato ad innovare gli eventi di tradizione, fa piacere aver ricevuto i primi riscontri positivi. L’obiettivo è rendere unica la nostra estate, differenziarci dalla proposta delle altre regioni».