Floriano Gomiero, l’ultimo pilota valdostano di aerei da caccia della seconda Guerra mondiale
Aveva 100 anni ed era l’ultimo pilota valdostano di aerei da caccia della seconda Guerra mondiale. Ospite della Casa Famiglia di La Salle, Floriano Gomiero aveva una mente ancora lucidissima e, prima della sospensione delle visite per l’emergenza sanitaria, ricordava volentieri con chi lo andava a trovare gli anni in cui sfidava i cieli infuocati dai combattimenti. Poi, le sue condizioni di salute si sono progressivamente debilitate e sabato scorso, 10 aprile, ha spiccato l’ultimo volo. Le esequie sono state celebrate lunedì 12 nella chiesa dell’Immacolata dal parroco don Luigino Da Ros. Tanti amici e parenti hanno voluto salutarlo per l’ultima volta, tra i quali la cugina Viviana Crivellaro con il marito Sergio Bionaz e l’affezionato amico Matteo Pastorello, presidente dell'Associazione Arma Aeronautica della Valle d'Aosta.
Nato in provincia di Padova il 4 ottobre 1920, Floriano Gomiero era giunto ad Aosta ancora bambino perché il papà Giuseppe - sposato con Maria Crivellaro - aveva trovato lavoro alla Cogne. La passione per il volo, che condivideva con l’amico Umberto Coccoz - mancato nel 1956 - destinato pure lui a diventare un pilota di aerei da caccia, era nata presto in lui, ammirando i veivoli dell’epoca nel nuovo aeroporto aostano, dove ore è il Quartiere Cogne. Così, quando il Ministero dell’Aeronautica bandì un concorso per 1.500 allievi piloti si iscrisse risultando idoneo. Venne arruolato nel novembre del 1939 e da allora la sua vita cambiò radicalmente. Dopo il periodo di addestramento ad Aquino, in provincia di Forsinone, sui biplani Fiat CR32, CR42 e IMAM RO-41 nonché sui monoplani Fiat G50 e Macchi C200, nell’estate del 1942 venne assegnato al 54esimo Stormo, 16esimo Gruppo e 76esima Squadriglia da caccia prima a Reggio Calabria e, successivamente, a Castelvetrano, a Pantelleria e a Trapani in Sicilia. L’attività principale era quella di scorta ai convogli marittimi e di occasionali missioni di copertura delle truppe dell’Asse impegnate in Tunisia. Con l’armistizio dell'8 settembre 1943, Floriano Gomiero decise di rimanere nella Regia Aeronautica e di combattere contro i tedeschi. Pertanto fu assegnato alla 73esima Squadriglia e si trovò ai comandi degli aerei statunitensi P39 Airacobra, velivoli che egli stesso definiva estremamente complicati da pilotare. Con la fine della guerra si concluse anche la sua carriera in Aeronautica, che in 1.000 ore di volo lo vide pure sopravvivere a 2 difficili atterraggi di emergenza. Si congedò con il grado di sergente pilota. Tornato alla vita civile, aprì un negozio di orologiaio in corso Battaglione Aosta, prima accanto all’attuale Bar Loriot e poi sotto l’antistante Hotel Norden. Insignito nel 2013 dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, partecipò sia alla vita dell’Aeroclub di Aosta che dell'Associazione Arma Aeronautica della Valle d'Aosta, di cui fu socio fondatore e nella quale ricoprì a lungo la carica di vicepresidente.