Festeggiati i trent’anni dell'Espace Mont-Blanc
Si sono festeggiati ieri, venerdì 23 luglio, all'Ospizio del Gran San Bernardo i 30 anni dell'Espace Mont-Blanc, l'iniziativa di cooperazione transfrontaliera voluta nel 1991 dai Ministri dell'Ambiente di Francia, Italia e Svizzera. All'incontro hanno partecipato il presidente della Regione Erik Lavevaz, il sindaco di Bourg-Saint-Maurice Gilbert Tornare, il vice presidente svizzero della Conférence Transfrontalière Mont-Blanc Eric Bianco, il coordinatore dell'Espace Mont-Blanc Ismaël Grosjean e il sindaco di Saint-Rhémy-en-Bosses Alberto Ciabattoni.
Collaborazione transfrontaliera
Il tema dei cambiamenti climatici ha caratterizzato l'incontro, che ha visto anche l'accoglienza di due gruppi di giovani, vallesani e valdostani, per lo scambio dei simboli dell'accordo, la bisaccia e l'Alpenstock, il bastone da trekking, che di mano in mano faranno il giro del Monte Bianco. «Parlando di cambiamenti climatici penso in particolare alle generazioni future. - ha detto il presidente Erik Lavevaz nel suo intervento - L’Espace Mont-Blanc ha realizzato il progetto "AdaPT Mont-Blanc - Adaptation aux changements climatiques dans l’Espace Mont-Blanc", che ci permette oggi di avere a disposizione strumenti importanti come il "Rapporto sul clima", l'integrazione dell'Osservatorio del Monte Bianco con 7 indicatori sull'impatto del cambiamento climatico nei nostri territori e, infine, una "boîte à outils" della pianificazione territoriale, che fa conoscere le buone pratiche e propone idee, progetti e schede di lavoro per pianificare e gestire meglio». La pandemia ha frenato lo sviluppo dei progetti che accomunano le tre regioni delll’Espace Mont-Blanc, Valle d'Aosta, Vallese e Savoia. «L'Espace Mont-Blanc continua ad essere un vero e proprio laboratorio della politica dello sviluppo sostenibile nelle regioni alpine - ha commentato il vallesano Eric Bianco - I nostri progetti devono innanzitutto servire alle nostre popolazioni, per offrire loro un contesto di vita e di lavoro accattivante. In questo contesto, noi dobbiamo proseguire l'iter della candidatura del Monte Bianco all'Unesco, in collaborazione con i ministeri dell'ambiente dei tre Paesi, con la finalità che oltre che Patrimonio dell'umanità sia anche riconosciuto Riserva della biosfera o Geoparco».
Il passaggio del testimone
Il momento di incontro è stato aperto dal Priore, il canonico Jean-Michel Lonfat, che ha accolto gli intervenuti nella sala conferenze dell'Hospice du Grand-Saint-Bernard. Insieme alla parte politica ha partecipato anche una quindicina di giovani escursionisti valdostani e vallesani, fra i 12 ed i 15 anni, che partecipano ai Séjours pédagogiques transfrontaliers autour du Mont-Blanc. Con loro, grazie alla collaborazione con la Fondation Barry, vi erano anche alcuni cani San Bernardo. I «Séjours», dedicati ai ragazzi di Valle d'Aosta, Savoia, e Vallese, sono diventati, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, delle escursioni di un giorno, che sono iniziate giovedì 22 luglio e si concluderanno domani, domenica 25. L'organizzazione è in capo alla Fondazione Montagna Sicura, in collaborazione con il dipartimento ambiente, trasporti e mobilità sostenibile della Regione: le 4 escursioni, di un giorno e gratuite, prevedono anche i momenti di incontro per il passaggio del testimone. L'alpenstock, il bastone da trekking, è stato consegnato ieri, venerdì 23, dai valdostani ai vallesani, passerà ai savoiardi e domani, domenica 25 luglio, tornerà ai valdostani: in questo modo compirà il giro del Monte Bianco, a simboleggiare il legame forte fra i tre Paesi.