Festa per l’ultima recita di Elisa Brocard
Il cappello da cuoca e da pasticciera, le sue grandi passioni, sulla testa per tagliare il traguardo della 30 chilometri dei Campionati Italiani Assoluti, bandiere, striscioni, le 2 prime 3 lettere ELI giganti sul petto delle compagne in azzurro Lucia Scardoni, Greta Laurent e Ilaria De Bertolis, il comandante dell'Esercito Patrick Farcoz che le porge un mazzo di fiori, il fidanzato e prepatatore atletico Erik Benedetto, la mamma Raffaella Quendoz, parenti, amici ed appassionati scatenati in pista. Così alla Nordic Toblach Arena di Dobbiaco si è conclusa domenica scorsa, 3 aprile, la lunga carriera da fondista di Elisa Brocard, alpina di Gressan a quasi 38 anni. «Tanta emozione e gioia a vedere tutti questi amici e parenti, alpini, tifosi a festeggiare con me per la chiusura di questo bel viaggio con alti e bassi e che mi ha permesso di togliermi tante soddisfazioni, di girare il mondo. Come in ogni cosa arriva il momento in cui devi compiere delle scelte importanti e io l'ho fatto con serenità e gioia» sottolinea Elisa togliendosi l'ultimo pettorale, lei che di Campionati Italiani Assoluti ne ha vinti 3 con tante medaglie.
Una carriera internazionale iniziata a Campra in Svizzera il 19 dicembre 2000, la prima di 156 gare di Coppa del Mondo 66esima il 13 dicembre 2006 nell'amata Cogne e l'ultima il 18 dicembre 2021 56esima nella sprint di Dresda, in tutto 9 competizioni in 3 Olimpiadi a Vancouver 2010, Sochi 2014 e Pyoengchang 2018 con nono e 15esimo posto nelle 2 sprint, 9 gare e 4 Mondiali a Liberec 2009, Holmenkollen 2011, Lahti 2017 (14esima nella 30 km) e Seefeld 2019 (decima nella sprint e settima in staffetta). La gara più bella? «Credo il decimo posto di Seefeld ai Campionati del Mondo nella sprint, le emozioni più forti a Vancouver alla prima Olimpiade dove ho potuto godermi la cerimonia di apertura con portabandiera Giorgio Di Centa, uno di noi fondisti.» E il momento più amaro? «Anche per la vicinanza di tempo, troppo fresca, l'esclusione dalle Olimpiadi di Pechino. Avevo lavorato sodo e non ho trovato giusto rinunciare al settimo posto del contingente femminile.» Adesso vacanze e poi a ottobre avrai 38 anni, cosa farai da grande? «Ora mi riposo, nessun viaggio ma solo qualche fine settimana in giro, poi parlerò con il mio comandante Patrick Farcoz, l'Esercito mi ha dato tanto e avrei piacere di trasmettere al Centro Sportivo quanto ho imparato in questi anni, come allenatore o istruttore, vedremo, c'è tempo. Comunque se sono ancora qui oggi a Dobbiaco è grazie agli alpini.»