Femminicidio di La Salle, l’indagato sceglie il silenzio davanti al giudice

Femminicidio di La Salle, l’indagato sceglie il silenzio davanti al giudice
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Durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto ieri, venerdì 21 novembre, in videoconferenza con il Giudice delle indagini preliminari di Aosta, Sohaib Teima, detenuto nel carcere Lorusso-Cotugno di Torino da lunedì 18 novembre dopo essere stato estradato dalla Francia in Italia, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Una scelta suggerita dai suoi legali, gli avvocati Lucia Lupi e Igor Giostra, che hanno preferito prima approfondire l'esame degli atti, a cui hanno avuto accesso da pochi giorni, e aspettare di incontrarlo di persona. Cosa che prevedono di fare lunedì 2 dicembre nel penitenziario torinese, in modo da confrontarsi per preparare al meglio la linea difensiva. Il passaggio successivo sarà quello di rendere dichiarazioni al Pubblico ministero di Aosta riguardo alla versione dei fatti del sospettato che si è sempre dichiarato innocente. Sohaib Teima è indagato per omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che era legato sentimentalmente alla vittima, la sua ex compagna Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, di Lione, e per occultamento di cadavere, aggravato dal fatto che con questo gesto - secondo la Procura di Aosta - mirava a garantirsi l'impunità. Un delitto commesso con un’arma da taglio, mai ritrovata, nella chiesetta diroccata di Equilivaz a La Salle. L’estradizione era già stata autorizzata giovedì 2 maggio scorso dalla Chambre d'instruction della Corte d'appello di Grenoble. Per poterla eseguire si è dovuto attendere l'iter del procedimento penale francese per maltrattamenti ai danni della stessa Auriane Nathalie Laisne: mercoledì 13 novembre in secondo grado è stata confermata la condanna a 6 mesi di reclusione, pena che in Francia Teima ha già scontato sotto forma di custodia cautelare in carcere.

Le indagini dei carabinieri Secondo la ricostruzione degli inquirenti tra martedì 26 e mercoledì 27 marzo, Sohaib Teima avrebbe ucciso la ragazza, poi sarebbe fuggito in Francia, dove studiava da alcuni anni. Il 21enne era stato arrestato a Lione giovedì 11 aprile. L’accusa ritiene il ragazzo abbia pianificato l’omicidio in tutti i particolari. Sohaib Teima e Auriane Nathalie Laisne, secondo gli accertamenti degli investigatori dell’Arma, avevano una frequentazione assidua tra Italia e Francia ma il rapporto non era sereno. Erano stati fermati e identificati pochi giorni prima del delitto, mentre entravano in Italia dal Traforo del Monte Bianco. I carabinieri hanno evidenziato che è stata utilizzata un’arma da punta e taglio per il delitto. Quest’ultimo - secondo gli inquirenti - è avvenuto verosimilmente all'interno dell'ex chiesetta di Equilivaz a La Salle. L'assassino ha poi composto il corpo della vittima, mettendola in una posizione fetale dormiente, con una pietra dietro la schiena per non farla rotolare sul lato. La giovane indossava una sciarpa, sotto la quale c’era il profondo taglio al collo che ne ha provocato la morte.

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