Federico Pellegrino impressiona tutti sulla salita del Cermis

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Lo si era capito da qualche tempo, adesso però è ufficiale: Federico Pellegrino non è solo uno sprinter. Nelle gare veloci ha costruito la sua prima parte di carriera, nella seconda potrebbe togliersi qualche soddisfazione anche sulle lunghe distanze. Domenica scorsa 10 gennaio al Cermis, su una salita che davvero poco si adatta alle sue caratteristiche di uomo da ultimo chilometro, il campione di Nus ha stupito tutti, forse se stesso in primis, andando a conquistare una 16esima posizione inaspettata nella 10 km mass start in tecnica libera che ha chiuso il Tour de Ski.

Che Pellegrino potesse puntare a finire il giro a tappe della Coppa del Mondo era risaputo da tempo, complice un calendario del circuito internazionale più soft del solito in questo mese di gennaio. Che però avesse le forze per concludere in questa maniera una corsa massacrante è un altro paio di maniche. Pellegrino è stato accorto nella lunga fase di avvicinamento alla salita finale e sul Cermis, dove ha utilizzato la sua agilità per scalare qualche posizione portando a termine la gara in 16esima piazza con il tempo di 33’50”5. Ultima tappa con 6 russi e 5 francesi nelle prime 12 posizioni e vittoria a sorpresa di Denis Spitsov (32’41”0) sul connazionale Alexander Bolshunov (32’54”3) e sul veterano di Sallanches Maurice Manificat (32’56”2). Sfortunata la prestazione di Francesco De Fabiani, che ha rotto entrambi i bastoncini e ha concluso al 41esimo posto in 35’16”2. La classifica generale del Tour de Ski è stata vinta - o meglio dominata - da Alexander Bolshunov (3h32’32”): Federico Pellegrino conclude 14esimo a 8’13”2, appena prima di De Fabiani, 15esimo con 8’22”9 di ritardo dalla vetta.

“Il Cermis è sempre stata una gara molto temuta. Io l’ho rispettata e sono partito tranquillo, poi via via ho aumentato il ritmo fino allo sprint finale. Mi sono davvero divertito. Ora qualche giorno di riposo per vedere quali conseguenze salteranno fuori dalle fatiche del Tour e poi penseremo alle prossime gare. Da parte mia va un grande grazie agli organizzatori di Val Mustair, Dobbiaco e Val di Fiemme perché nonostante il periodo sono riusciti a essere ancora più professionali del solito, e a organizzare gare nelle quali abbiamo avuto a disposizione tutto ciò di cui avevamo bisogno e in più ci siamo sentiti sicuri. Un grazie anche a tutto lo staff che ha seguito i miei attrezzi e il mio fisico per arrivare a questo risultato”, ha detto Pellegrino, quasi sul podio il giorno prima - sabato 9 - nella sprint in tecnica classica della Val di Fiemme che ha fatto da preludio al gran finale.

Su un tracciato non particolarmente adatto alle sue caratteristiche Chicco era riuscito a far segnare il miglior tempo in qualificazione, pagando però dazio sul rettilineo finale. Ne è nata una volata lunga a 5 per assegnare la vittoria, con Federico Pellegrino quarto a 7 decimi dalla vittoria e ad appena 38 centesimi dal podio. Secondo nella terza batteria dei quarti e in semifinale, alle spalle dei russi Gleb Retivyhk prima e Artem Maltsev poi, nella finale molto tattica è uscito a sorpresa il nome svedese Oskar Svensson, che andava a vincere con il tempo di 3’19”83. Alle sue spalle la coppia russa Retivyhk (3’20”07) e Bolshunov (2’20”15), che scavalcava Pellegrino e andava a occupare i 2 posti del podio alle spalle dello scandinavo. Con il 16esimo tempo nella qualifica Francesco De Fabiani ha concluso la sua avventura con il quarto posto nella quinta e ultima batteria dei quarti, dopo una collusione in gara che l’ha praticamente escluso dalla corsa per i primi due posti che gli avrebbero garantito il passaggio al turno successivo: per l’alpino di Gressoney è arrivata così la 17esima posizione finale all’indomani del secondo posto ottenuto nella 15 km mass start in classico della Val di Fiemme.

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