Favorire la convivenza tra gli allevatori e il lupo: torna nel Parco naturale del Mont Avic il progetto Pasturs

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Anche quest’anno Il Parco naturale Mont Avic sostiene il progetto Pasturs, per dare un aiuto concreto agli allevatori del Parco nel proteggere i loro animali dal lupo e da altri predatori. Quest’estate circa 40 volontari, selezionati e formati dalla cooperativa Eliante, si trasferiranno in un alpeggio dell’area protetta, per una breve esperienza di vita in cui affiancheranno gli allevatori nelle loro attività quotidiane di gestione e protezione del bestiame. Grazie al successo degli anni passati e alla voglia di tornare a contatto con la natura lasciando a casa computer e chat di lavoro, il progetto ha numeri in crescita. Pasturs si apre quindi a nuovi volontari, i veri protagonisti del progetto. Hanno tra i 18 e i 45 anni e, dopo una selezione e successiva formazione, vivranno per un periodo un paio di settimane in alpeggio con gli allevatori aderenti al progetto, per aiutarli ad adottare misure efficaci di protezione di mandrie e greggi, quali ad esempio la sorveglianza diretta delle greggi, l’utilizzo di cani da protezione del bestiame e l’installazione di recinzioni elettrificate mobili. I volontari sono di supporto anche ai turisti che frequentano l’area, raccontando il progetto e sensibilizzando a un comportamento corretto nei confronti del lavoro e dei pascoli in quota e dell’ambiente naturale. «Pasturs contribuisce a uno sviluppo sostenibile del turismo montano. - si legge in una nota del Parco Mont Avic - Pasturs è un progetto di convivenza tra specie selvatiche protette e minacciate di estinzione, come il lupo, e chi sulle Alpi porta avanti da secoli la propria attività zootecnica, spesso con effetti benefici sulla stessa biodiversità». Per candidarsi come volontario si può visitare il sito www.pasturs.org, andare alla sezione “Iscriviti” e compilare il modulo di candidatura, entro lunedì 10 aprile.

Hanno già confermato l’adesione al progetto anche quest’anno Michael Nuzzi, gestore dell’alpeggio del Parco a Pra Oursie e dei relativi tramuti di Pian Tsaté e Trebbe, nel Comune di Champdepraz, ed Erik Bonin che conduce l’alpeggio di Raty Damon con il tramuto di Chapy a Champorcher.

«Obiettivo di Pasturs è promuovere un dialogo costruttivo tra realtà solitamente distanti tra loro, il mondo dell’allevamento e il mondo dell’ambientalismo e della protezione della natura: far avvicinare i 2 mondi riduce le difficoltà e argina i conflitti. - prosegue il Parco Mont Avic - Un’attività che parte dall’ascolto dei soggetti interessati, gli allevatori principalmente, e propone soluzioni costruite insieme ai partecipanti coinvolti e non calate dall’alto. Grazie ad un approccio antropologico e da scienze sociali lavoriamo, fin dall’inizio di Pasturs e insieme ai partner del progetto, tenendo conto delle culture locali e di come queste ultime si pongono rispetto ai fenomeni come quello della presenza dei predatori. La biodiversità delle nostre montagne è ricca di specie di fauna e flora di notevole importanza, tra queste anche il lupo, che vive sul nostro territorio da ormai diversi anni. Questo predatore ricopre una componente preziosa della nostra storia e cultura e un ruolo importante negli ecosistemi in cui è presenti: proprio per questo motivo questa specie gode di una elevata tutela a livello europeo e italiano. Pasturs mostra concretamente come sia possibile creare un circolo virtuoso che da una parte riduce il rischio di estinzione di specie protette e dall’altra migliora la qualità del lavoro di chi sulle Alpi da decenni porta avanti la propria attività zootecnica, spesso con effetti benefici sulla stessa biodiversità. Il progetto Pasturs vede in partenariato Cooperativa Eliante Onlus e Parco Naturale Mont Avic».

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