Fattore famiglia, la Lega Vda deposita una proposta di legge
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato una proposta di legge regionale per istituire il fattore famiglia, un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che "garantisce condizioni migliorative" nell'accesso alle prestazioni erogate da Regione, unités des communes e comuni.
Si tratta di una rideterminazione dell'Isee nazionale con scale di equivalenza più articolate: viene incrementato il peso dei figli, della disabilità, della presenza di un solo genitore, della perdita di reddito per problemi di lavoro e della presenza di figli gemelli.
«Rispetto ai dati attuali sulla natalità è urgente una inversione di tendenza», ha detto in conferenza stampa - mercoledì scorso, 4 ottobre - il capogruppo Andrea Manfrin.
«Gli esiti dell'applicazione del fattore famiglia sono ad esempio visibili - ha spiegato Manfrin - nel caso del comune di Castelnuovo del Garda in provincia di Verona, che se nel 2003 contava 8.900 abitanti, nel 2021 ha raggiunto quota 13.370». Per la Valle d'Aosta «le proiezioni Istat 2020 illustrano una riduzione della popolazione attiva da 72.760 unità a 62.193 nel 2036. La popolazione anziana - dai 65 anni in su - passerà invece da 30.220 unità nel 2021 a 37.095 nel 2036».
Secondo il consigliere Erik Lavy «questo è un primissimo passo per invertire la rotta. In Valle d'Aosta, dal punto di vista demografico, ci sono zone più in sofferenza di altre: sono quelle di media montagna. Qui, quando una scuola chiude, ne risente tutto il territorio». La proposta di legge è composta da sei articoli «che avranno un forte impatto positivo per le famiglie valdostane» ha aggiunto la consigliera Raffaella Foudraz.
Gli ambiti di applicazione del fattore famiglia sono le misure per la genitorialità e l'infanzia, di sostegno alla famiglia, i progetti di inserimento lavorativi, i contratti di locazione a canone concordato, il trasporto pubblico locale e le misure nell'ambito della finanza regionale e comunale. La proposta di legge prevede l'istituzione, da parte della giunta regionale, di un osservatorio dedicato che dovrà monitorare l'applicazione in concreto.