Falchetta è la regina di terza categoria: una vittoria dedicata alla memoria di Augusto Rosset di Nus

Falchetta è la regina di terza categoria: una vittoria dedicata alla memoria di Augusto Rosset di Nus
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E’ Falchetta di Lorenzo Rosset la regina di terza categoria. Un bosquet storico per l’allevatore 57enne di Nus, la cui stalla è dietro il distributore di carburanti Contoz, dato che è la prima volta che una sua reina vince la finalissima alla Croix-Noire.

Quella di domenica scorsa, 23 ottobre, è stata una giornata vissuta tra attese, speranze ed emozioni che si sono susseguite fino all’ultimo incontro dove Falchetta, con i suoi 560 chilogrammi, ha avuto la meglio su Baronne, 566 chilogrammi, di Edy Gontier di Aymavilles. Falchetta ha 5 anni e mezzo, è al top della forma ed è in attesa di partorire il quarto vitello. L’albero genealogico, d’altro canto, svela che questa bovina ha la vittoria nel Dna. «Sua madre è Bandit, che ho allevato io, - ricorda con orgoglio Lorenzo Rosset - e il padre è figlio di Melodie di Piero Busso di Donnas, regina regionale di secondo peso nel 2013». Insomma, buon sangue non mente e Lorenzo Rosset lo aveva già capito l’anno scorso «Quando al secondo a vitello era scesa dall’alpeggio regina, il che testimoniava il suo spirito combattivo». L’alpeggio è quello di Pierrey di Giuseppe “Pino” Balicco a Saint-Barthélemy di Nus. «Io e Pino siamo amici da 50 anni - evidenzia Lorenzo Rosset - e lo voglio ringraziare perché è 16 anni che mi tiene le mucche da latte. Ringrazio anche i suoi dipendenti che hanno avuto un occhio di riguardo per Falchetta».

La passione che regala emozioni indimenticabili è l’unico motivo che spinge il mondo degli allevatori e delle reines a non arrendersi. Ed è così che negli ultimi giorni prima del combat final, Lorenzo Rosset ha vissuto momenti di suspence, perché Falchetta, che sabato 30 aprile nelle eliminatorie a Pollein si era qualificata seconda in seconda categoria (aveva vinto Duchesse di Stefano Mosquet di Brissogne), pesava 11 chilogrammi in più di quanto consentito in terza categoria. Una preoccupazione che Lorenzo Rosset ha condiviso che il suo amico Italo Arlian per «Perché la mucca rischiava di dover combattere in seconda categoria, mentre io la avevo preparata per la terza anche con la dieta. Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto».

Poi è arrivato il momento della verità, con l’entrata nell’arena Croix-Noire. «Devo dire che Falchetta ha sempre dovuto combattere ma non in maniera esagerata. - riferisce Lorenzo Rosset - Infatti all’eliminatoria di Pollein per 2 volte aveva la lingua fuori per la fatica, alla Croix-Noire no». Così la bovina di Nus inizia la sua corsa al bosquet incrociando le corna prima con Tzardon di Joel Follin di Antey-Saint-André e poi con Difesa di Romeo Thomasset di Saint-Nicolas. «Belle battaglie - commenta Lorenzo Rosset - ma ho visto subito che la mia aveva qualcosa in più». Meno facile è stata l’impresa con Iena di Stefano Meccheri di Champdepraz - «Che era stata regina all’eliminatoria di Châtillon a ottobre» rammenta Lorenzo Rosset - ma lo scontro che secondo l’allevatore di Nus è stato il più spettacolare della giornata «E’ stato quello con Negrò di Stefano Charrier che ha conquistato il bosquet nell’eliminatoria di Quart ad aprile». Quindi è stata la volta di Perla dei Frères Bethaz di Gressan, seconda alle eliminatorie di Pré-Saint-Didier lo scorso settembre, e infine di Baronne di Edy Gontier di Aymavilles. «Mi avevano detto che sarebbe stata dura con Baronne - afferma Lorenzo Rosset - dato che aveva battuto la regina in carica, ovvero Reinette di Gildo Bonin di Gressan. Però, dopo 15 secondi di combattimento, ho capito che vincere non sarebbe stato impossibile». E in effetti Falchetta viene incoronata regina di terzo peso tra gli applausi del pubblico sugli spalti dell’arena Croix-Noire. «Il mio amico Italo Arlian, che è un grande sportivo ed è stato il primo allenatore di Chicco Pellegrino, - racconta Lorenzo Rosset - mi ha confessato che nemmeno prima di una gara aveva provato una simile tensione».

Qual è stata la prima cosa che ha pensato Lorenzo Rosset dopo la vittoria di Falchetta? «Che c’è qualcuno che lassù ci ha aiutato. - risponde l’allevatore - Ho guardato mio cugino Mirko Rosset e ho dedicato questo momento di grande felicità a suo papà Augusto, mancato a gennaio, una persona buona, un allevatore come una volta, grande conoscitore di reines». Lorenzo Rosset ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questo successo con il loro aiuto, ovvero la sua compagna Leony Bordon, lo zio Pino Rosset, che ha badato alle mucche mentre lui era impegnato alla finale, sua sorella Emanuela, i nipoti Patrick Goffredi e Luca e Alex Jeantet, il cugino Mirko Rosset e gli amici Italo Arlian e Michel Borroz.

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