Fabrizio Corona diserta la serata L’artista Marco Angelo Pepè brucia il quadro che aveva creato per lui
«Non è stato un gesto di cattiveria verso Fabrizio ma di rispetto per il mio paese, per la gente che era presente alla serata e per Rebecca Russo». Così l’artista di Baio Dora Marco Angelo Pepè commenta il video girato lunedì scorso, 11 ottobre, in cui, in un campo, brucia il quadro intitolato “Corona al di sopra degli assi” che aveva realizzato per Fabrizio Corona e che avrebbe dovuto presentare nel corso di un evento organizzato per il giorno precedente - domenica 10 - al Ristorante Il Veliero di Borgofranco d’Ivrea, insieme alla giacca in edizione limitata che riproduce la stessa immagine del quadro. La serata si è svolta, con 130 persone presenti. Di Fabrizio Corona, però, neppure l’ombra. «Aveva confermato la sua presenza fino all’ultimo, ma poi non è venuto. - racconta Marco Angelo Pepè - In seguito ha mandato un video scusandosi e dicendo di aver avuto un malore. Conosco Fabrizio e mi aspettavo che potesse anche non venire. Però ho voluto fare un gesto per rispondere e per dare un segnale a tutti quelli che erano presenti, tra cui Rebecca Russo», la ragazza di Aosta con una malattia rara a favore della quale l’artista Marco Angelo Pepè sta raccogliendo fondi con diverse iniziative. Il video pubblicato su Facebook ha raccolto centinaia di reazioni e di commenti, con tanti complimenti per l’infuocata reazione allo “sgarbo” di Fabrizio Corona. «Le fiamme che hanno distrutto il dipinto non erano contro di lui. - tiene a precisare l’artista canavesano - Per una premonizione, quando ho creato quel quadro in un campo esoterico sapevo anche che un giorno lo avrei bruciato. Quest’opera avrebbe dovuto portare a Fabrizio Corona un’energia positiva, perché, avendolo conosciuto, sono convinto che sia una persona che ha tanto da dare. Il quadro carbonizzato l’ho conservato: gli metterò dietro una tela bianca, simbolo di purificazione. Avrei dovuto esporlo alla Biennale di Milano a partire da giovedì prossimo, 21 agosto: sarò comunque presente alla Biennale ma con un’altra opera, la stessa che ho messo in mostra a Ferrara da fine ottobre al Premio Sgarbi e che ha una dedica della scrittrice valdostana Emanuela Annovazzi».