Fabio Pallotta, ex parroco di Hône, vuole costruire una casa per disabili in Romania
Don Fabio Pallotta - ex parroco di Hône ora padre superiore della Missione guanelliana sul Cammino e cappellano degli Italiani a Compostela - ha intrapreso una nuova iniziativa, in Romania. A Iasi, capitale della Moldavia, vi è già un piccolo seminario per futuri sacerdoti, dove i padri e le suore guanelliane, con i seminaristi, si occupano di assistere i senza fissa dimora della città.
Ora questa nuova impresa: costruire una casa per ragazzi diversamente abili, un centro che potrà accogliere una quarantina di disabili interni e altri esterni per la riabilitazione. «La nostra vera difficoltà è costituita dalle risorse finanziarie. - afferma don Fabio Pallotta (foto) - Con i soldi della vendita di una nostra Opera dismessa in Colombia il padre generale, don Umberto Brugnoni, garantirà una gran parte del finanziamento necessario, ma servono ancora 400mila euro. Ci stiamo muovendo con iniziative varie per il reperimento fondi ma avremmo bisogno di qualche Fondazione che ci sostenga e soprattutto dell’aiuto dei privati. Per ogni disponibilità, è sufficiente contattarmi all’indirizzo mail pallotta.fabio@guanelliani.it».
Don Fabio Pallotta dal 1997 al 2000 per 3 anni è stato parroco di Hône. L’ordine dei padri e delle suore Guanelliane organizza ogni anno in estate un percorso spirituale accompagnato rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni, proprio sul cammino, al quale in passato hanno preso parte molti valdostani. Negli ultimi 30 anni il cammino di Santiago è diventato un’esperienza massiva al quale partecipano soprattutto molti giovani. Prima vi era una partecipazione ristretta - più che altro spagnoli - negli ultimi anni questa esperienza è cresciuta. Per don Fabio Pallotta gli episodi che hanno segnato l’inizio di una nuova epoca per il cammino di Santiago sono stati 2: la Giornata mondiale della gioventù nel 1989 a Santiago di Compostela, organizzata da Papa Giovanni Paolo II, e la pubblicazione nel 1987 del libro dello scritto brasiliano Paulo Coelho «Il cammino di Santiago».
Gli italiani sono il secondo popolo per quanto riguarda le presenze sul cammino di Santiago, e i valdostani la sesta regione. «Ho iniziato a diffondere in Valle d’Aosta l’esperienza del cammino di Santiago quando ero parroco di Hône alla fine degli anni Novanta» ricorda don Fabio Pallotta. «Un numero elevatissimo di valdostani frequenta il percorso, probabilmente perché è un popolo di camminatori e la proposta è molto vicina a ciò che i valdostani già fanno nella loro regione».