Fénis, Marcello Vigon una vita per la boxe e le bocce
A Ferragosto quando mancavano esattamente otto giorni al suo ottanseiesimo compleanno si è arreso, dopo qualche mese di malattia, nella Casa di riposo Jean Bonificace Festaz di Aosta Marcello Vigon. La comunità di Fénis lo ha salutato giovedì scorso, 17 agosto, ricordando come Marcello Vigon abbia dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro e a due grandi passioni, la boxe e le bocce.
Dopo un’infanzia a cavallo tra Fénis e Saint-Marcel, Marcello di “Capuzin” (uno dei soprannomi storici delle famiglie numerose d’antan) era emigrato in Svizzera dove a Losanna faceva il panettiere e aveva scoperto i segreti della “noble art”, iniziando a praticare il pugilato. Era un buon boxeur arrivato al titolo della Svizzera romanda con due incontri speciali che non ha mai dimenticato, contro il forte spagnolo Mimoun Ben Alì, poi diventato campione europeo dei pesi gallo, e per ragioni di corregionalità con Gigi Patruno, scomparso nel settembre dello scorso anno. Nel 1960 ha cessato l’attività pugilistica e rientrato in Italia con la famiglia (la moglie Emilia Monte, il figlio Mauro, il fratello Remo e altri familiari già scomparsi) si era trasferito a Settimo Torinese per lavorare alla Farmitalia del gruppo Montedison.
Quindi in Valle d’Aosta aveva prestato la sua opera prima alla Gros Cidac e poi alla Cogne. Il “gigante buono” che viveva con la famiglia e curava la sua vigna ai piedi del bosco di Perron, nel punto più in alto del centro abitato di Fénis verso il vallone del Pieiller, si era dedicato al gioco delle bocce da appassionato e pure dirigente della Bocciofila Fénis e nel Consiglio direttivo della Boule Valdotaine, al fianco del suo inseparabile amico e segretario storico di questa associazione Albino Demé, dando infine il suo contributo al paese che amava come consigliere comunale.