“ExtrArt”: Ollomont riqualifica il villaggio minerario
Si è tenuto nella serata di venerdì scorso, 11 novembre, alla Maison Grimpe di Ollomont, il primo incontro pubblico di presentazione del progetto “EstrArt”. Esposta e discussa con residenti e attori locali, l’iniziativa è finalizzata al recupero e alla valorizzazione dell’ex villaggio minatori di Ollomont e si basa su uno studio di fattibilità finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Next Generation We.
«Sono i 2 fabbricati principali a soffrire di uno stato di abbandono e fatiscenza evidenti. - ha commentato il sindaco di Ollomont David Vevey - Alcuni edifici dell'area hanno già potuto ricevere una nuova destinazione ma, prossimamente, l’intera zona mineraria sarà oggetto di riqualificazione con la creazione di uno spazio di accoglienza, di un parco avventura e della possibilità di visitare parte delle gallerie storiche».
“EstrArt” trae ispirazione anche dalle idee nate da una progettazione partecipata volta a comprendere interessi e aspettative di residenti e possibili operatori coinvolti. «È necessario approdare a una forma turistica destagionalizzata e concentrata su spazi temporali maggiormente ampi che renda tali strutture comunali motori di sviluppo della località. - ha evidenziato Marcello Bagnasco dell’associazione Combin en Arts - Grazie alla creazione di spazi culturali e di servizio polivalenti, saremmo proficuamente in grado di richiamare risorse e persone dall’esterno in un clima di sensibilità turistica sempre più esteso».
Lo studio di fattibilità del progetto “EstrArt”, che sarà completato nel marzo prossimo, ipotizza un restauro conservativo degli edifici oggetto di analisi con annesse innovazione interna e costruzione di un’area esterna destinata a eventi vari. «Si tratta di strutture ampie di 2 piani ciascuna e importanti sviluppi in lunghezza, che, oltre alle iniziative già in essere, agevoleranno inedite progettualità diffuse. - è stato il commento tecnico di Roberto Dini del dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino - Mentre l’ala principale sarà dedicata ad attività quali concerti, spettacoli, residenze artistiche per ritiri e soggiorni prolungati a medio e lungo termine e spazi di co-working a servizio della comunità, l’ala secondaria avrà una natura più ricettiva con camere e punto ristoro».
Federico Bagnasco ha infine parlato della necessità di «spaziare su una polivalenza che guardi ad attività differenti quali performance, esposizioni, escursioni, sport, divulgazione, ricerca e inclusione sociale».
I prossimi appuntamenti di confronto con popolazione e attori interessati sono programmati per mercoledì 4 gennaio e venerdì 3 marzo 2023. Chiunque desideri contattare l’associazione Combin en Arts può farlo scrivendo a combinenarts@gmail.com.