Exploit della Cooperativa Fontina nell’anno della pandemia Fatturato cresciuto di 1,8 milioni. Ai soci +5% nei pagamenti

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La Cooperativa Fontina ha retto l’urto della pandemia. Anzi, nel 2020 ha addirittura aumentato il fatturato di 1,8 milioni rispetto al 2019, quest’ultimo già un anno positivo in particolare perché caratterizzato dalla partnership commerciale con il colosso McDonald’s. I numeri sono stati ufficializzati nel corso dell’assemblea annuale che - a causa della pandemia - anche quest’anno si è svolta a distanza. I ricavi complessivi nel 2020 ammontano a 22 milioni 27mila euro. «Oltre al fatturato, rispetto al 2019 è cresciuta di oltre il 5 per cento anche la remunerazione ai soci, un dato estremamente significativo» sottolinea il direttore Ezio Toscoz.

Nel 2020 i conferimenti complessivi sono aumentati di 8.714 forme, con una crescita pari al 3,93 per cento. La produzione invernale è cresciuta del 5,11 per cento mentre quella estiva dell’1,44 per cento. Nel dettaglio, per quanto riguarda la Fontina Dop le forme conferite durante l’inverno nel 2020 sono state 153.362 (nel 2019 erano state 142.289); d’estate come di consueto la produzione è stata distinta in quella dei caseifici e delle casere di fondovalle - con 15.864 forme conferite rispetto alle 11.180 del 2019 - e in Fontina Dop d’alpeggio, di cui sono giunte in cooperativa 36.491 forme rispetto alle 35.551 del 2019. La maggiore produzione di Fontina è anche dovuta al fatto che - con il crollo delle vendite interne dovute alla drastica riduzione del turismo e alla chiusura di bar e ristoranti - tanti allevatori hanno preferito concentrarsi sui formaggi stagionati, in primis la Fontina, tralasciando quelli freschi e gli yogurt, che richiedono uno smercio più rapido.

I prezzi di conguaglio ai soci sono aumentati del 5,28 per cento per la Fontina invernale e per quella estiva di fondovalle e del 5,14 per cento per quella di alpeggio. Anche nel 2020 è stato differenziato l’importo pagato ai soci tenendo conto dei risultati emersi dalle degustazioni effettuate nel corso dell’anno: in base al risultato ottenuto da ogni produttore, sono stati attribuiti dei premi o delle penalizzazioni che sono stati aggiunti o detratti dal valore di conguaglio; la differenza massima considerata è stata di circa 65 centesimi per la gestione di latteria e di 90 centesimi per quella estiva e di alpeggio. Al 31 dicembre 2020 erano giacenti nei magazzini 31.382 forme in maturazione - 1.083 di formaggio valdostano e 29.485 di Fontina - per un totale complessivo di 61.950, in diminuzione di 8.927 rispetto al 2019.

Gli ottimi risultati del 2020 - ottenuti anche grazie alla fruttuosa campagna di acquisto organizzata dagli Alpini - non devono fare abbassare la guardia. «Il fatturato del primo quadrimestre del 2021 ha subito un calo importante. - si legge nella relazione dell’assemblea - La mancata apertura della stagione sciistica invernale e il venir meno dei flussi turistici e la chiusura di alcune attività commerciali hanno causato a livello regionale un crollo delle vendite che, malgrado la nostra presenza in altri canali di vendita come la grande distribuzione, non è stato completamente assorbito».

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