Ex Hotel Otemma, il Comune ha inviato le lettere ai cinque candidati alla ristrutturazione

Ex Hotel Otemma, il Comune ha inviato le lettere ai cinque candidati alla ristrutturazione
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L’Amministrazione comunale di Oyace ha inviato martedì scorso, 1° febbraio, le lettere ai cinque soggetti che hanno presentato una manifestazione di interesse per la riqualificazione edilizia e la gestione operativa e commerciale dell’ex Hotel Otemma, bene documento di proprietà del Comune di Oyace che è attualmente in disuso e che richiede un intervento di ristrutturazione. Nelle missive si comunica il ricevimento delle istanze e l’avvio della seconda fase dell’istruttoria. Dei cinque candidati, due provengono dal Piemonte, due dalla Lombardia mentre il quinto è un’associazione culturale della Romania.

«Entro la fine di febbraio dovremmo avere pronta la perizia per dare contezza a chi partecipa del costo minimo per rendere nuovamente agibile la struttura. - spiega il sindaco Stefania Clos - Naturalmente si tratterà di una cifra base, che potrà aumentare anche in modo significativo a seconda di quello che i proponenti intendono realizzare. Questa perizia verrà poi allegata al successivo avviso a cui potranno partecipare i cinque soggetti che hanno preso parte alla prima manifestazione di interesse e che in questa fase saranno chiamati a presentare uno studio di fattibilità di ciò che vogliono fare con l’ex Hotel Otemma». L’avviso indicherà già un indirizzo di massima, con una destinazione turistico-ricettiva oppure culturale. Sarà inoltre previsto l’obbligo del sopralluogo.

Situato in località Closé, un chilometro a monte del capoluogo di Oyace, l’Hotel Otemma fu inaugurato il 1° luglio del 1906 come Albergo Petey (dal nome del costruttore Joseph Petey) per divenire poi Hotel Miravalle e, infine, Otemma. Una storia lunga e prestigiosa, che si concluse nel 1980, quando l’attività alberghiera venne chiusa per sempre. Fino al 1992 l’edificio fu ancora utilizzato come casa per ferie, bar e abitazione. Nel 1991 ne è stato rifatto il tetto. Nel 2005 il Comune ha acquisito buona parte dello stabile e ora vuole concederlo in comodato d’uso gratuito a un privato che si faccia carico dei lavori di ristrutturazione e della gestione.

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