Etto Margueret, Carlo Chatrian e Dante Berthod sono i nuovi Chevaliers de l’Autonomie
Sono la doppia medaglia d'oro olimpica della mountain bike cross country Paola Pezzo e il conduttore televisivo e scrittore Massimiliano Ossini i due nuovi «Amis de la Vallée d'Aoste».
L'onorificenza ufficiale sarà consegnata loro domenica 27 febbraio, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario dell'Autonomia valdostana, dello Statuto speciale e della Festa della Valle d'Aosta. La cerimonia si terrà alle 17 nel salone Maria Ida Viglino del Palazzo regionale.
Paola Pezzo venerdì 2 luglio dell’anno scorso ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria di Gressan e in diverse iniziative promuove Pila, dove nel 1993 era diventata campionessa italiana.
Massimiliano Ossini con le sue trasmissioni televisive testimonia un attaccamento sincero all'alta quota, soprattutto a quella valdostana. Il suo ultimo libro è «Kalipè. A passo d’uomo». Conduttore di «Linea Bianca» su Rai 1 programma che più volte lo ha portato in Valle d’Aosta.
In particolare il suo ultimo volume è una discesa dal Monte Bianco, seguendo il corso dell’acqua che dalle vette comincia il suo viaggio verso il mare, durante la quale l’autore raccoglie testimonianze di vita che possono aiutarci a immaginare un futuro di benessere e felicità.
Il titolo di «Chevalier de l'Autonomie» andrà a Dante Berthod, consigliere nazionale della Federsci, Carlo Chatrian, direttore del Festival del cinema di Berlino, e a Etto Margueret, pittore. Nella celebrazione saranno consegnate anche le onorificenze di Ami de la Vallée d'Aoste a Francesco Oberti e Léonard Gianadda e di Chevalier de l'Autonomie a Guido Diémoz, Giuseppe Bosonin et Federica Brignone, assegnate lo scorso anno ma non ancora consegnate a causa della pandemia.
Tornando agli Chevaliers di quest’anno, Dante Berthod, classe 1949, nato a Pré-Saint-Didier, vive a La Thuile dove gestisce un negozio di articoli sportivi. Maestro di sci dal 1971, è stato eletto consigliere nazionale della Federazione Italiana Sport Invernali-Fisi per la prima volta nel 2006. Ha ricoperto numerosi incarichi in seno all’Asiva della quale è stato vice presidente dal 2000 al 2006. E’ omologatore di piste nazionali e internazionali nelle discipline veloci. Ha ricevuto il Distintivo d’oro Fisi nel 1994 e la Stella al merito del Coni di bronzo nel 1994 e d’argento nel 2007. Dante Berthod è il fratello di Franco nazionale di sci alpino al quale è dedicata la pista numero 3 di La Thuile che recentemente ha ospitato le gare di Coppa del Mondo femminile.
Carlo Chatrian è nato a Torino nel 1971 e ora divide la sua vita tra Berlino (dal 2019 è direttore artistico del Festival internazionale del cinema di Berlino) e Massinod di Roisan. Laureato in Lettere e Filosofia nel 1993, si specializza in Giornalismo e comunicazione. Fin dagli anni Novanta collabora come critico cinematografico alle riviste Filmcritica, Duellanti e Cineforum e dirige la valdostana Panoramiques. Si è occupato della sezione cinema della Saison Culturelle, è stato il primo direttore della Film Commission Vallée d’Aoste, nata nel 2011. Prima di arrivare a dirigere Berlino, ha collaborato con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e con il Courmayeur Noir in Festival. Ha diretto il Locarno Film Festival dal 2013 al 2019.
Nato a Saint-Rhémy-en- Bosses il 31 luglio del 1929, Etto Margueret è anch’egli destinatario dell’onorificenza di Chevalier de l’Autonomie.
Ernesto Margueret - Etto per i tanti amici ed estimatori - si trasferisce a Parigi nel 1947 dove ha trovato la guida dei maestri più estrosi e ricevuto il consiglio di critici e letterati. Per vivere lavora in una macelleria, profondamente legato alle proprie origini valdostane nel tempo che gli rimane incomincia a scoprire bassorilievi in legno, per poi approdare definitivamente alla pittura. Nel 1972 l’artista ritorna ad Aosta e apre il ristorante La Chaumière a Signayes, ristorante e poi anche discoteca dove generazioni di valdostani hanno conosciuto il divertimento. Quando gli impegni lavorativi si alleggeriscono, riprende in mano i pennelli, dando vita a ritratti insoliti e originalmente «allungati» - i famosi «Visilunghi» - e a mucche colorate.