Etétrad: 2.500 spettatori per un altro grande successo

Etétrad: 2.500 spettatori per un altro grande successo
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Oltre 2.500 spettatori hanno assistito alle moltissime esibizioni di Etétrad 2024, tra nuove proposte e alcuni nomi di spicco come quello di Moni Ovadia - il noto poliedrico artista che, oltre al magico concerto in compagnia del tunisino Ziad Trabelsi, si è concesso durante un incontro con il pubblico che ha riempito sino all’ultima sedia il salone ducale del Municipio di Aosta. La sua carriera, il suo punto di vista sull’attuale conflitto in Medio Oriente e sulla storia del popolo ebraico, la sua partecipazione a un evento per Aosta Classica del 2004 immortalato dalla cinepresa di Joseph Péaquin e la chiusura con la presentazione del video clip di “Bella Ciao” in patois sono stati gli ingredienti di questo memorabile evento.

A Fénis a partire dal giorno dopo - mercoledì 7 agosto - si sono susseguite oltre 20 esibizioni tra cui quella di Riccardo Tesi che ha visto anche la partecipazione in veste di musicista del direttore artistico di Etétrad Vincent Boniface; la star mondiale della ghironda Patrick Bouffard e i pionieri dell’electro trad Groove Factory. Infine i Trouveur Valdotèn, gruppo faro di ricerca e riproposta musicale delle Alpi occidentali, che hanno festeggiato i loro primi 45 anni di attività sul palco assieme ad Estremìa.

Organizzato dall’associazione culturale Etetrad coordinata dal presidente Paolo Dall’Ara, con il sostegno dell’Assessorato dei Beni e Attività culturali e dei Comuni di Aosta e Fénis con la Pro Loco di Saint-Marcel, il festival Etétrad si è confermato l’appuntamento chiave di un’estate di eventi legati alle musiche del mondo e alla sperimentazione, a metà tra intrattenimento e laboratorio cultuale e di scoperta del territorio.

Accanto alle 22 esibizioni, molte delle quali documentate da Romuald Désandré, successivamente disponibili sul canale Youtube del festival, dislocate su 4 palchi diversi, si è potuta apprezzare l’esposizione “Oltre le 6 corde” a cura del ricercatore e liutaio Valerio Gorla, e sempre nella stessa location del Mav ha avuto luogo un’animazione per bambini a cura del gruppo Le Petit Bal Ratamouche, e ancora venerdì la presentazione del libro pubblicato dall’associazione culturale Barabàn “Cantami, o Müsa” a cura dell’autore Daniele Bicego. Il Mav è stato ancora la cornice di un laboratorio di costruzione di una percussione tradizionale della penisola iberica, il Pandero Quadrado, e dell’esibizione dei suoi curatori, Lo Pandèr, un giovane collettivo di musicisti valdostani che assieme all’esibizione dei partecipanti agli stage di musica d’insieme (tenuto dal maestro Riccardo Tesi), e di canto (tenuto da Caterina Sangineto) hanno dato l’opportunità agli spettatori di visitare l’esposizione di questa perla di trasmissione dell’arte e dell’artigianato tipico della Valle d’Aosta. Durante la manifestazione ha riscosso inoltre una buona partecipazione lo stage di danze tradizionali a cura di Maria Soffientino e Andrea Lopomo.

Gli spettacoli, trasmessi assieme alle interviste sulle frequenze di Radio Proposta anche on-line, sono cominciati martedì 6 agosto in piazza Roncas ad Aosta con il collettivo violinistico valdostano diretto da Rémy Boniface, i Violons Volants, che hanno preceduto la strabiliante performance dei bretoni Startijenn. Il giorno seguente il festival si è trasformato in un magico villaggio, quello dello Tsantì de Bouva di Fénis, completato da un campeggio dedicato ai partecipanti, popolato di amanti di musica di ogni età e provenienza, di artigiani con le loro produzioni in vendita, di prodotti da degustare provenienti dalle distillerie Saint-Roch, sapientemente miscelati in cocktails appositamente ideati per l’evento, accanto alle bibite, i vini e le birre di produzione locale e una lunga carrellata di piatti della tradizione alpina che si sono potuti trovare all’Etébar e al Restaurant Valdôtain. Al centro dell’evento, una lunga serie di momenti di musica dal vivo, selezionati tra le migliori proposte internazionali di valorizzazione e sperimentazione nei linguaggi musicali legati alla ricerca etnomusicologica rivolti verso l’avanguardia. Tra tutti, spicca la presentazione del primo album della band a cavallo tra la tradizione e la canzone d’autore Trimbal (dove accanto a Philippe Milleret di Fénis si affiancano i fratelli Boniface). Quest’anno Etétrad ha aperto anche uno spazio di dialogo tra i professionisti del settore e l’organizzazione sindacale Savt in un incontro per riflettere sulla relazione tra necessità e possibilità di intervento in ambito amministrativo e burocratico. Ha inoltre avuto luogo la consacrazione dei Ponente Folk Legacy, vincitori della prima edizione del premio “Betti Zambruno” (dedicato alla memoria della grande cantante popolare scomparsa nel 2022) durante la loro esibizione di ven4erdì 9 agosto.

A sugellare questa bellissima ventiseiesima edizione sono state le immagini tratte dai dipinti di Francesco Nex che hanno fatto lo spessore della locandina di Etétrad, con al centro un musicista intento ad incantare con il suo strumento a fiato due uccelli; il titolo di quest’opera è “Generale degradato per manifesto pacifismo”.

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