Esternalizzazione della Saison: alla Cittadella un incontro aperto a tutti gli operatori culturali

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Organizzata dall’Associazione culturale Patoué eun mezeucca, presieduta da Philippe Milleret, si terrà mercoledì prossimo, 15 febbraio, alle 20.30, alla Cittadella dei Giovani di Aosta, la serata “SOS Culture”. «Viste le recenti notizie riguardo l’esternalizzazione della Saison Culturelle, - spiegano gli ideatori dell’evento - viene proposto un dibattito aperto a tutti gli operatori culturali impegnati in ogni campo, linguistico e di espressione artistica, per analizzare lo stato di salute del sistema culturale valdostano e sviluppare alcuni suggerimenti per l’avvenire e la promozione del nostro patrimonio». L’Associazione culturale Patoué eun meuzecca era già intervenuta dopo la deliberazione della Giunta regionale numero 1623 dello scorso mese di dicembre, avente come oggetto, appunto, l’esternalizzazione della gestione tecnico amministrativa e artistica del Teatro Splendor di Aosta e della Saison Culturelle. L’Associazione culturale Patoué eun meuzecca, infatti, pur non entrando nel merito politico della scelta, esprimeva stupore sulle motivazioni: «Non vi è vivacità imprenditoriale privata…», oppure per «Le criticità» evidenziate dallo studio legale incaricato di vagliare la strada migliore per appaltare la gestione della rassegna e fatte proprie dalla Giunta. «Se dopo decenni di Saisons organizzate direttamente dall’Amministrazione regionale esistono tali criticità forse non è la Saison a dover essere esternalizzata. - osservava l’Associazione - Tutto ciò premesso, Patoué eun meuzecca auspica che in quinta Commissione, magari anche a seguito di audizioni dei rappresentanti dell’infinità di realtà culturali valdostane - musicali, teatrali, coralistiche - la deliberazione in oggetto venga integrata nel progetto guida, specificamente nella parte della direzione artistica, prevedendo e salvaguardando la promozione della cultura valdostana che sta lentamente morendo davanti agli occhi di tutti. Vedi lo stato d'allarme in cui vivono istituzioni come il Brel o come il Centre d'Etudes Francoprovençales René Willien, uno sprovvisto di dirigente dedicato, e l'altro dell'immobile in cui svolgere le attività, senza contare la Maison de Mosses di Runaz, sede dell'Avas, su cui pende l'alienazione come una spada di Damocle».

Fra le tante critiche a questa scelta spiccava, inoltre, quella l’ex presidente della Regione e già assessore all’Istruzione e Cultura Laurent Viérin. «Ho letto con stupore la delibera di Giunta regionale che traccia un percorso di esternalizzazione della Saison Culturelle, - dichiara Laurent Viérin - atto ufficiale e scelta politica che vuole smantellare questo fiore all’occhiello della programmazione culturale regionale, alla quale ho avuto l’onore ed il piacere di lavorare per 8 lunghi anni dall’edizione del 2006 a quella del 2012 oltre a quella del 2019. E fa male al cuore vedere come la banalizzazione della cultura sia oggi nelle corde delle decisioni di politica culturale che si mettono in campo, ma che fa probabilmente parte del momento che viviamo».

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