«Essere in zona bianca e senza l’obbligo della mascherina all’aperto non è un “liberi tutti”»

«Essere in zona bianca e senza l’obbligo della mascherina all’aperto non è un “liberi tutti”»
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Da lunedì prossimo, 28 giugno, anche la Valle d’Aosta, ultime tra le regioni italiane, entrerà in zona bianca e non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto se non in situazioni di assembramento. E’ davvero la fine di un incubo oppure il virus non è ancora stato sconfitto e bisogna continuare a fare attenzione?

Antonio Mezzatesta: «Finalmente le restrizioni tendono ad allentarsi. La gente si sente sicuramente meno condizionata e più libera, eppure credo che se si vorrà uscire definitivamente dal tunnel occorrerà comunque prestare la massima attenzione, indossando la mascherina qualora le circostanze lo richiedano ed evitando comunque assembramenti. Oggi, comunque, si parla troppo di Coronavirus e si perdono così di vista notizie più importanti per il nostro Paese».

Cristiano Lateltin: «Credo che con il caldo possiamo stare abbastanza tranquilli ma non bisogna prendere la fine di alcune restrizioni come un “libera tutti” e creare situazioni a rischio, perché il Coronavirus resta sempre imprevedibile e difficilmente gestibile. Per questo l’invito è alla cautela e a non avere paura di indossare di nuovo la mascherina, magari dove c’è più gente, e ovviamente evitare bagni di folla. Bisognerà vedere con l’arrivo dell’autunno cosa accadrà, perché oramai è risaputo che il Covid è un virus che viene dal freddo».

Manuela Milani: «Sono molto contenta soprattutto per i giovani che hanno dovuto fare i conti con un lungo periodo di inattività e totale assenza di contatti sociali. Per un ragazzo o per una ragazza è importante confrontarsi e condividere esperienze con i propri compagni per crescere in maniera equilibrata. Occorre comunque mantenere un atteggiamento prudente, evitare luoghi troppo affollati e ricorrere alla mascherina se si nota che le distanze diminuiscono troppo. Insomma, bisogna utilizzare il buon senso».

Alberto Mantione: «Ben venga questo periodo di allentamento che non prevede più l’obbligatorietà delle mascherine e non ci vincola più al coprifuoco. È possibile che ci ritroviamo alla fine di un incubo che ci ha terrorizzati e destabilizzati per quasi un anno e mezzo. Per ora, però, occorre buon senso e si devono mettere in atto eventuali misure precauzionali se si ha la percezione che ci sia troppa gente e non si rispetti la distanza di sicurezza. E’ vero siamo tutti più tranquilli e sereni ma è necessario continuare a prestare molta attenzione».

Eleonora Di Stefano: «Finalmente una boccata di ossigeno, siamo tutti più tranquilli. Ma occorre non abbassare la guardia e evidentemente i virologi devono mantenere un costante monitoraggio sull’evolversi della situazione. E noi dobbiamo continuare a evitare di incappare in condizioni di eccesso di sicurezza, ma continuare a muoverci con cautela e attenzione».

Michael Dal Follo: «Per i giovani l’allentamento di alcune restrizioni simboleggia l’inizio di una ritrovata libertà, seppure la strada per uscire dall’incubo richiederà ancora sforzi e coerenza. Attenzione perché molte persone potrebbero sentirsi libere di fare ciò che vogliono, dato che per il momento non c’è più obbligo di mascherina e di coprifuoco. È necessario invece mantenere la calma e agire ancora con la massima prudenza».

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