Escursionisti in difficoltà recuperati dall’elicottero Sono cinque gli interventi nel giro di pochi giorni

Escursionisti in difficoltà recuperati dall’elicottero Sono cinque gli interventi nel giro di pochi giorni
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Intervento del Soccorso Alpino Valdostano nella serata di mercoledì scorso, 27 aprile, per il recupero di escursionisti in difficoltà nella zona del Col Carrel, a 2.900 metri di quota. I 4, partiti dal comprensorio di Pila a Gressan, avevano intenzione di pernottare nel Bivacco Federigo, che si trova nella zona tra la Becca di Nona e il Monte Emilius.

Affaticati dalla salita, in ritardo rispetto alla tempistica utile per raggiungere il bivacco prima del buio, equipaggiati in maniera non adeguata, hanno chiesto l'intervento di soccorso e sono stati recuperati poco prima che l’oscurità impedisse l’intervento. Le loro condizioni fisiche sono buone e non sono state necessarie cure mediche.

«Le condizioni meteo in questo periodo non sono ancora quelle estive - avverte il direttore del Soccorso Alpino Valdostano Paolo Comune - e oltre alle temperature che possono essere rigide, soprattutto in serata e di notte, c’è ancora neve in quota e anche zone ghiacciate che possono presentare pericoli da non sottostimare. Inoltre, è bene ricordare che l'equipaggiamento deve essere sempre adeguato alla situazione. L'intervento è andato a buon fine grazie alla tempestività con cui i ragazzi hanno deciso di chiedere aiuto. Hanno fatto bene a non aspettare, consentendo così ai soccorritori di raggiungerli in tempo utile. La notte sarebbe stata complicata, in quella zona e con le basse temperature».

Questa è la quinta missione di recupero di persone illese con l’impiego dell’elicottero dall'inizio dell'anno, a cui se ne aggiungono altre condotte via terra. La penultima risale a lunedì scorso, 25 aprile. L’elicottero del Soccorso Alpino Valdostano ha recuperato un bambino di 10 anni con i genitori partiti dal Verrand, a Pré-Saint-Didier, a 1.300 metri di quota. I 3 si sono trovati in difficoltà a causa della neve sul sentiero arrivati a 2.000 metri di altitudine. Considerato lo stato di agitazione del bambino, e dei possibili rischi, è stato deciso di impiegare l’elicottero. L’intervento, che non ha presentato difficoltà particolari, si è concluso senza la necessità di cure mediche per i protagonisti della disavventura.

«Per noi è sempre importante fare appello alla prudenza. - conclude Paolo Comune - Dispiace leggere certi commenti sui social, che condannano, e a volte insultano, i protagonisti di questi episodi. Meglio sarebbe mantenere la discussione su un piano più costruttivo: contribuirebbe alla sensibilizzazione alle condotte corrette e prudenti e sarebbe di aiuto pure ai soccorritori. Il rischio che, per imbarazzo o per timore di dover pagare i minuti di volo, le persone in difficoltà non chiedano aiuto e soccorso è, purtroppo, concreto e può generare situazioni di pericolo evitabile».

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