Ernesta Martinaz, il sorriso che ha fatto la fortuna della Macelleria Pavese

Ernesta Martinaz, il sorriso che ha fatto la fortuna della Macelleria Pavese
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Trasformare un lavoro impegnativo e senza orari in una grande passione. Questo erano riusciti a fare Ernesta Martinaz e Carletto Pavese, moglie e marito, coppia che in pratica condivideva tutte le ventiquattro ore della giornata, tra casa, macelleria e stalla a Morgex e l’alpeggio a Courmayeur.

Una vita insieme iniziata dal niente, con solo la voglia di lavorare. Figlio di Luigi, un orfano che da ragazzo si trasferì da Roisan e Morgex in cerca di fortuna, Carlo Pavese aveva sedici anni quando iniziò come garzone nella macelleria del paese, era il 1954, pagato con la carne, o meglio con il bollito, che ogni settimana portava orgoglioso a casa. Ernesta Martinaz aveva perso il papà Giuseppe per il «male della polvere», la silicosi, dopo anni trascorsi nella miniera di Arpy a cavare carbone, lasciando vedova la mamma Marcellina Frachey con tre figlie da crescere: Marisa, Mirella e appunto Ernesta.

Tre anni dividevano Carletto, nato il 16 febbraio del 1938, ed Ernesta, venuta al mondo a Morgex il primo giorno di giugno del 1941. Bambini e ragazzi insieme, si erano sposati nel 1963 e nei mesi successivi avevano aperto la loro attività di macelleria in un garage, mentre Ernesta portava avanti la gravidanza che avrebbe donato loro la nascita di Giorgio, al quale nel 1967 seguì Patrizia.

Dal garage passarono alla piazza di Morgex, loro due senza dipendenti. La strada statale passava proprio davanti alla vetrina di Ernesta e da macelleria di paese cominciarono ad accogliere i turisti che sempre più numerosi salivano a Courmayeur oppure caratterizzavano lo sviluppo di Morgex in quegli anni, tanto che il negozio diventò una tappa obbligata per rifornirsi di prodotti sia durante i soggiorni che al momento del rientro, finite le giornate di sci e dell’estate. Decisivi furono però loro, Ernesta e Carletto, sempre sorridenti, gentili, estremamente attenti alla qualità di quanto vendevano, tanto che oggi ancora la Macelleria Pavese ha il proprio macello e non acquista dai grossisti. Come un tempo così era la vita dei Pavese e con Ernesta a fianco, Carletto poteva permettersi qualche distrazione, il fiolet in primavera e in inverno le sue uscite con gli sci di fondo, fino in Trentino per la «Marcialonga» e a Cogne per la «Marciagranparadiso».

Nel 1988 arrivò l’occasione, ben sfruttata, di acquistare un’intera casa, lungo via Valdigne, a pochi metri dal negozio precedente, così da abbinare abitazione e commercio. Una decisione spinta anche dall’ingresso in azienda del figlio Giorgio e dalla consapevolezza che la passione di Ernesta e Carletto sarebbe proseguita, con l’aiuto pure di Patrizia, sempre presente per dare una mano.

Quando Carletto Pavese nel 2006 è mancato improvvisamente, il mondo di Ernesta Martinaz ha potuto continuare ad esistere grazie agli affetti famigliari e a quel negozio di macelleria, lei così conosciuta da tutti, un’istituzione fino al 2017, con la decisione a settantasei anni di ritirarsi. Pochi mesi dopo è arrivata la malattia, ma i suoi ragazzi - Giorgio con la moglie Federica Brocherel e Patrizia con il marito Andrea De Vecchi ed i figli Sara e Luca - le sono costantemente rimasti accanto, accompagnandola in giornate sempre più buie fino a mercoledì scorso quando le passioni di Ernesta si sono ricongiunte a quelle di Carletto, nella pace auspicata durante la funzione religiosa celebrata nel pomeriggio di ieri, venerdì 23 febbraio, nella chiesa di Morgex

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