Enrico Bonino: «Se trovo un collega che se la sente di essere il Vice, mi ricandiderò alla Presidenza»

Enrico Bonino: «Se trovo un collega che se la sente di essere il Vice, mi ricandiderò alla Presidenza»
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Si allontana - per ora - lo spettro del commissariamento per l’Uvgam, l’unione delle guide alpine della nostra regione. Dopo la bocciatura dell’unica candidatura - quella di Enrico Bonino, di Arvier - alla successione di Pietro Giglio (presidente dimissionario con il vice Mario Ogliengo), sono stati riaperti i termini per proporsi al vertice dell’associazione. Vi sarà quindi tempo fino a lunedì 1° febbraio prossimo per presentare le nuove candidature.

La proposta di Enrico Bonino non è stata dichiarata ammissibile perchè non era accompagnata dalla contestuale candidatura di un vicepresidente. Statuto alla mano allora non è stato possibile accettarla. Ed era l’unica proposta depositata entro la scadenza dei termini di giovedì scorso, 31 dicembre 2020.

«Se troverò un collega che se la sente di fare il vice mi ricandiderò certamente. - dichiara Enrico Bonino - E' un'occasione unica per la nostra categoria. Da questo momento difficile dobbiamo rialzarci, costruendo qualcosa di nuovo voltando radicalmente pagina: bisogna sfruttare il periodo di transizione economica e sociale per stringere una collaborazione ancora più stretta con la Regione Valle d'Aosta e con le altre categorie professionali che lavorano con il turismo. E' necessario rinnovare l'offerta turistica per ridisegnarla su nuove basi, per una proposta a più ampio spettro e meglio distribuita durante l'anno. Dobbiamo renderci conto che è finita l'era degli individualismi, in questo periodo epocale per l'economia valdostana e italiana da soli non si va da nessuna parte. Le società guide fanno parte della cultura e della storia della nostra professione, è giusto che esistano e che questa stessa cultura sia trasmessa di generazione in generazione. Però oggi, sia come società di guide alpine che come liberi professionisti abbiamo ancora una visione troppo individualista del mestiere. Solo dal 2006 ad oggi, periodo nel quale ho svolto la professione a tempo pieno, il nostro mestiere si è trasformato da "secondo lavoro/lavoro occasionale" ad "attività commerciale" a tutti gli effetti. Ognuno di noi è una piccola azienda turistica. Oggi abbiamo bisogno di essere rappresentati da una persona che conosca a fondo questo processo di cambiamento che è ancora in essere. Di qualcuno che conosca le criticità del mestiere perché lo pratica a tempo pieno e lo ha praticato in tempi recenti: serve un ricambio generazionale ai vertici della nostra categoria. E' nella natura delle cose se si vuole stare al passo con i tempi».

Secondo Enrico Bonino «Le problematiche che dobbiamo affrontare sono molte e complesse: dall'inquadramento fiscale, all'abusivismo, al far riconoscere il nostro come lavoro usurante, ad una più chiara e rispettosa interazione con vecchie e nuove professionalità. Non c'è tempo da perdere. Dobbiamo ritrovare un pò di senso di appartenenza alla categoria, subito».

Il presidente uscente Pietro Giglio e il suo vice Mario Ogliengo si erano dimessi a metà dicembre dopo le polemiche sulle limitazioni alla pratica dello sci alpinismo (possibile solo con l’accompagnamento di una guida alpina) imposte da un'ordinanza regionale.

Prima di Enrico Bonino, aveva offerto la propria disponibilità Roberto Francesconi, dirigente Finaosta - con esperienza alla guida di diverse società partecipate regionali - in pensione, guida alpina della società di Valpelline e un passato anche da presidente dei maestri di sci. Disponibilità ritirata a pochi giorni dal 31 dicembre, per l’impossibilità di trovare un accordo tra le società (11 quelle operative nella nostra regione) sul nome del candidato vicepresidente.

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