Emergenza personale, la Vita cerca autisti anche senza patente
La Vita spa, azienda della Bassa Valle leader nei trasporti, ha avviato le procedure per l'assunzione di 50 nuovi conducenti, anche se non ancora muniti della patente specifica. L'iniziativa va nella direzione di fare fronte alla carenza di personale, situazione che negli ultimi mesi ha creato non poche difficoltà organizzative. Lo conferma Jean-Pierre Calliera, amministratore delegato della Vita: «La mancanza di personale ci ha praticamente costretti a intraprendere questo tipo di percorso, perchè abbiamo preso degli impegni che dobbiamo mantenere. - spiega - Avere i pullman fermi in garage dispiace ma soprattutto fa male a noi che in questo settore abbiamo sempre creduto e anche investito in termini economici. Nello scorso mese di dicembre si è proceduto alle prime assunzioni a tempo indeterminato. Il nostro contratto prevede un periodo di prova di 6 mesi, noi contiamo che in questi 6 mesi il neo assunto riesca a superare l'esame specifico per essere autista a tutti gli effetti».
Quello che una volta era il «periodo di prova» adesso con il percorso aziendale intrapreso diventa una vera e propria formazione, con la speranza che per tutti i candidati le prove d'esame vadano a buon fine: «Dei primi 10 aspiranti che abbiamo assunto e che hanno intrapreso il percorso di formazione - continua Jean-Pierre Calliera - 8 sono già patentati e dunque operativi a pieno titolo con i nostri mezzi, mentre dei rimanenti, uno deve ancora sostenere la prova di guida e poi sostenere il CQC - la Carta di Qualificazione del Conducente, la certificazione obbligatoria che tutti gli autotrasportatori di merce e di persone devono avere - , regola questa che ha innalzato l'età per il conseguimento della patente a 24 anni. Siamo scesi con questa nuova parte di formazione obbligatoria legata al CQC, a livello nazionale dalle 70mila patenti che si ottenevano a 10mila con l'inevitabile aumento di costi che il singolo candidato deve sostenere e con l'annesso rischio che se non si superano gli esami il tutto va in fumo. Però non abbiamo alternative, anche perchè intanto i dipendenti vanno in pensione, abbiamo in azienda una età media di 52 anni, delle soluzioni vanno trovate. A maggio partiremo con altri 2 corsi, in Valle d'Aosta e in Piemonte per la formazione di altri 35 autisti con la speranza che tutti riescano a portare a termine con esito positivo i corsi».
Un dirigente dell'azienda da mesi si occupa dei colloqui con i candidati: «Vi sono varie fasce d'età però stupisce - sottolinea ancora Jean-Pierre Calliera - che siano pochi i giovani che si presentano. Forse è diminuita la necessità di lavorare, eppure in tempi di crisi dovuta a vari fattori si dovrebbe andare in un’altra direzione. Certi impieghi non rientrano più nelle aspirazioni lavorative, si preferisce percepire la disoccupazione o il reddito di cittadinanza. Tengo a sottolineare - conclude Jean-Pierre Calliera - che i corsi che stiamo proponendo hanno dei costi elevati e soprattutto che sono finanziati dalla nostra azienda».