Elisa Tripodi: «Io resto con i 5 Stelle però la scissione deve fare riflettere sugli errori»
La notizia di politica nazionale della settimana è il terremoto nel Movimento 5 Stelle. I ministro degli Esteri Luigi di Maio ha lasciato i grillini in aperta polemica con Giuseppe Conte sulla indiscutibile necessità di sostenere militarmente l’Ucraina aggredita dalla Russia. Dopo lo strappo, Luigi Di Maio, radicalmente atlantista, ha ufficializzato la nascita del gruppo “Insieme per il futuro” a Montecitorio con 51 deputati. Una vicenda che ha visto la deputata valdostana Elisa Tripodi protagonista di un curioso "giallo" su chi ha firmato a favore di Luigi Di Maio. Il suo nome compariva nella lista iniziale dei parlamentari a favore di Luigi Di Maio - pubblicata da agenzie di stampa e da quotidiani - ma lei non è presente tra gli scissionisti di “Insieme per il futuro”.
Onorevole Tripodi, in breve: ha firmato a favore di Di Maio sì o no? Se sostiene di non aver firmato, come giustifica la presenza del suo nome in quella lista? Come mai la sua smentita è giunta parecchie ore dopo la pubblicazione della notizia del suo sostegno a Di Maio?
«Semplicemente nella confusione generale di quei momenti si sono fatte supposizione errate su molti parlamentari, le agenzie uscite erano tutte diverse tra di loro dando sempre nomi diversi. Sempre in quelle ore ero impegnata anche a svolgere il mio ruolo di delegata d’Aula: l’unica realtà è che io non ho mai firmato nulla e rimango nel Movimento 5 Stelle: lo stesso Movimento con il quale sono stata eletta nel 2018».
Come giudica la scissione dei "Dimaiani"?
«Non nego che umanamente sia stato, ed è tutt’ora, molto doloroso. La separazione con persone con le quali si sono condivise tante battaglie è sempre triste: la scissione deve portare il Movimento a fare una riflessione da una parte, mentre dall’altra c’è la necessità di ritrovare la compattezza per ripartire».
Qual è la sua posizione attuale? Lei è comunque critica verso il presidente Conte.
«La mia è la posizione di chi lavora per il gruppo parlamentare ed è innegabile che il Movimento in questo ultimo anno abbia avuto delle difficoltà nel suo nuovo cammino. Quello che è accaduto serve a capire che c’è bisogno di maggiore confronto e condivisione all’interno del gruppo. Tutte le voci meritano spazio al fine di arrivare sempre a una linea maggiormente condivisa. La scissione deve portare a far riflettere e a non commettere gli stessi errori, soprattutto in una forza giovane come quella del Movimento 5 Stelle».
Come vede il suo futuro in politica? Si ricandiderà o no e, se sì, sempre con il Movimento 5 Stelle oppure non esclude di essere in lista con un'altra forza politica?
«Fare politica è una vocazione, non un lavoro. Se mi ricandiderò oppure no sarà una scelta che farò assieme a coloro che mi hanno supportato in tutti questi anni».
Patrizia Pradelli è la delegata regionale del Movimento 5 Stelle a cui è affidato il compito di riorganizzare i grillini in Valle d’Aosta: che ne pensa? Una "mission impossible" o il Movimento 5 Stelle, a cui molti osservatori politici hanno già impartito l'estrema unzione, risorgerà dalle sue ceneri?
«Il consenso di cui godono i partiti non è mai lineare nel corso degli anni. Siamo saliti in Parlamento per raggiungere degli obiettivi e lo abbiamo fatto: dal reddito di cittadinanza, alla trasparenza nel mondo della giustizia, oppure la lotta alla violenza sulle donne con la legge Codice rosso, fino alla tutela dell’ambiente. Ora il Movimento deve evolversi e ripartire dai territori. La politica è questa e noi continueremo a lavorare per farci portavoce delle istanze dei cittadini. Il Movimento 5 Stelle ha ancora molto da dire e molto da fare e sono convinta che rimane l’unica alternativa. Per quanto riguarda la delegata territoriale Patrizia Pradelli saprà fare un ottimo lavoro nel coinvolgere sempre più persone alle nostre attività».
i grillini valdostani
Nominata direttamente dall’ex premier e leader del movimento Giuseppe Conte, è l’ex consigliera comunale di Aosta Patrizia Pradelli la delegata regionale del Movimento 5 Stelle a cui è affidato il compito di riorganizzare i grillini in Valle d’Aosta. «Siamo ancora alla prima fase dell’organizzazione territoriale, ad ora non abbiamo elementi direttivi e regolamenti a cui fare affidamento - annuncia Patrizia Pradelli - ma, posso dire che lavoreremo sul territorio, come già stiamo facendo, con ancora più vigore, tenacia e stimoli». I referenti sono 22, uno per regione, e sono stati scelti dal presidente Giuseppe Conte tramite il Comitato del coordinamento territoriale che si è occupato di cercare delle figure riconosciute sul territorio. «La mia esperienza pregressa da consigliera comunale di Aosta sarà di impulso per questo incarico di responsabilità che mi è stato affidato - precisa Patrizia Pradelli - ma tengo a sottolineare che l’organizzazione territoriale prescinde da qualsiasi elezione: la chiedevamo da tempo per consolidare e facilitare i rapporti tra noi e i cittadini valdostani. Parlare di candidati alle politiche ora è prematuro, sicuramente non staremo a guardare ma parteciperemo attivamente». Anche se non si sono ancora dichiarate delle alleanze ufficiali, da tempo il Movimento 5 Stelle della Valle d’Aosta sta dialogando con Area Democratica, Adu e Rete Civica. «Stiamo lavorando con successo con queste forze politiche. - assicura Patrizia Pradelli - Abbiamo avviato già da tempo un percorso di collaborazione che ha portato al raggiungimento di numerosi obiettivi. Come Movimento 5 stelle crediamo nel l’importanza di questa collaborazione che ci vede uniti su temi comuni che non possono essere derogati in alcun modo, tanto meno nell’ottica di collaborare con altre forze politiche che hanno obiettivi completamente opposti ai nostri». In merito alla scissione del ministro degli esteri Luigi Di Maio, Patrizia Pradelli commenta: «La fuoriuscita di Di Maio e di tanti altri parlamentari deve sicuramente portare a far riflettere, posso dire che dispiace vedere così tante persone che hanno lavorato per il Movimento 5 Stelle fin dall’inizio andare via. Rimango comunque convinta che sia importante rispettare la scelta degli elettori e restare con il partito con il quale si è stati votati».