Elia Quinson, una vita dedicata al turismo e un fiuto eccezionale per gli affari

Elia Quinson, una vita dedicata al turismo e un fiuto eccezionale per gli affari
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E’ stata celebrata giovedì 8 maggio scorso a Morgex la Messa in ricordo di Elia Quinson, scomparsa domenica 28 aprile. Donna dal carattere forte, con un fiuto eccezionale per gli affari ed il commercio, Elia Quinson nacque a Morgex il 26 ottobre 1934, figlia di Erminia Badarelli di Les Forges di Courmayeur e di Giovanni Quinson da tutti conosciuto come Gianotto, futuro sindaco di Morgex, e sorella minore di Mafalda.

Dopo la fine della guerra, attorno agli anni Cinquanta, in piena giovinezza, entra a far parte attivamente della Corale di Morgex diretta da don Jean Domaine e quando i suoi genitori prendono in gestione l’albergo La Quercia Verde in piazza a Morgex Elia e la sorella Mafalda apprendono dapprima la professione di cameriere e poi negli anni successivi diventano titolari di numerose altre attività. La prima in assoluto fu l’Albergo Ristorante Tête d’Arpy all’entrata del paese di Morgex, poi con l’aiuto della mamma «Mina», aprirono a Lavachey, in Val Ferret, l’allora locanda Chalet Mont Dolent, ancora oggi gestita dal figlio con la nuora e dai nipoti.

Fu lì che conobbe il futuro marito Franco Salluard, conosciuta guida alpina e maestro di sci di Courmayeur che sposò nel 1964. Durante le stagioni invernali gestirono a Plan Checrouit il Bar Ristorante La Baita di proprietà della zia di Franco «Tanta Reine Salluard-Brocherel».

Furono anni eccezionali che videro l’inizio del turismo invernale nella località ai piedi del Monte Bianco, con la nascita delle prime piste da sci, con relativi impianti di risalita come la funivia e lo «slittone» che portarono i primi clienti fino al Col Checrouit.

Venne fondata nel 1936 la Scuola di sci Monte Bianco, di cui fu uno dei primissimi direttori il suocero di Elia, Francis Salluard. Tutte le estati della sua vita Elia Quinson le trascorse a Lavachey, dove con Franco aprirono i primi dortoir sul suolo italiano per accogliere gli escursionisti che percorrevano il giro del Monte Bianco a piedi.

Visto l’afflusso sempre crescente di turisti che negli anni Settanta e Ottanta frequentano Courmayeur e le sue valli laterali, Elia Quinson e Franco Salluard inaugurarono inoltre un campeggio con bar e spaccio alimentari.

Nel 1965 con l’arrivo del figlio Ferruccio, Elia Quinson si dedicò ad un nuovo mestiere, quello di mamma, non abbandonando comunque mai le attività di famiglia. Ferruccio, che trascorse la sua infanzia in Val Ferret, correndo tra i tavoli del ristorante e tra le tende del campeggio, terminati gli studi intraprese la stessa professione di mamma Elia. Nel 1990 infatti, con la moglie Bruna Pappi riprese il ristorante di famiglia «Chalet Mont Dolent» ed Elia Quinson prontamente si rimise in gioco per aiutarli a riorganizzare il locale in previsione dell’apertura invernale, fino ad allora mai avvenuta, in quanto fino a quegli anni gli inverni erano troppo rigidi e nevosi.

Tre anni più tardi collaborò sempre in prima linea all’apertura del Caffè Europe, bar gelateria nella centralissima via Roma a Courmayeur.

Dal 1996 al 2001 arrivarono i tre nipoti Gaia, Giulia e Jean Paul, Elia Quinson instancabilmente si rese nuovamente disponibile ad aiutare il figlio e la nuora, presi dall’arrivo dei tre pargoli, nella gestione dei locali di famiglia.

Il 2024 avrebbe dovuto essere un anno speciale grazie all’arrivo della prima pronipote Alisée, figlia di Gaia ed in previsione nell’autunno prossimo all’apertura del nuovissimo Rta Bar «Meijon Salluard» alla partenza della funivia di Courmayeur.

Purtroppo nelle prime ore di domenica 28 aprile, da lassù è scesa una corda a cui Elia si è aggrappata sapendo che dall’altro capo a «farle sicura» avrebbe ritrovato le forti mani del suo Franco, ed insieme a lui, buona parte della sua famiglia.

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