“E’ stata una delle Fiere più belle di sempre!” Organizzatori e artigiani entusiasti a Donnas

“E’ stata una delle Fiere più belle di sempre!” Organizzatori e artigiani entusiasti a Donnas
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«E’ andata alla grande!». Non usa giri di parole il presidente del comitato organizzatore Graziano Comola per descrivere il successo della Fiera di Sant’Orso di Donnas di domenica scorsa, 15 gennaio, tornata nella sua veste più tradizionale dopo l’edizione di marzo del 2022. «Hanno partecipato 330 artigiani e 14 scuole, abbiamo avuto un afflusso enorme di visitatori fin dal mattino. - prosegue Graziano Comola - E’ stata sicuramente una delle più belle degli ultimi anni e ne siamo pienamente soddisfatti!».

L'euforia ha pervaso sia il pubblico che ha gremito le vie dell’antico borgo per tutta la giornata, che gli artigiani, contenti del ritorno della classica Fiera invernale.

Le interviste agli artigiani

Prima di varcare l'entrata del borgo si viene accolti dagli stand riservati alle scuole di artigianato. Come quella di Fénis, dove si possono ammirare statuette di animali, cavallini e quadretti appesi raffiguranti gnomi, scene di vita quotidiana e paesaggi di montagna. «Da 4 anni partecipo alla Fiera. - dice Massimo Théodule, uno degli allievi - Ho cominciato a frequentare il corso invogliato da mio figlio che già lo faceva. Mi piace, mi diverte ed è un passatempo. Quest'anno sono attivi 2 corsi, uno da 14 persone e l'altro da 10, siamo in 24 in totale, dai ragazzi fino ai pensionati come me. Oggi qui a Donnas gente ce n'è parecchia, chiedono informazioni e prezzi, sono interessati. La nostra scuola propone principalmente bassorilievi, tuttotondo e animaletti».

Oltrepassata poi la soglia del borgo, tra i primi banchetti ci si imbatte in una serie di particolari gioielli realizzati da Anna Maria Marangelo di Pollein, veterana della manifestazione. «Da 17 anni faccio la Fiera, ormai un bel po’ di tempo! - esclama - Sono un'artigiana orafa quindi ho cominciato da lì, dal mio lavoro. Poi il legno ha iniziato ad affascinarmi e così ho provato a intagliarlo. Ho visto che veniva fuori qualcosa di bello ed eccomi qua. Realizzo ciondoli in legno, noce e acero, ma anche orecchini, spille e bracciali. Vedo che c'è un sacco di gente e sono contenta, anche solo il passaggio mi rincuora».

Attilia Bonjean di Châtillon, presente nella via centrale del borgo, ha iniziato dall'uncinetto per poi dedicarsi all'intaglio. «Espongo alla Fiera dal 2003, ho incominciato con il “non tradizionale” perché facevo l'uncinetto e poi ho preso parte ai corsi di intaglio a Châtillon e Nus. - racconta - La Fiera a gennaio è più normale, è la tradizione. E’ stata bella anche quella di marzo perché l’affluenza era buona, però io preferisco a gennaio. La giornata va abbastanza bene: è l’occasione per rivedere persone che magari non incontriamo tutto l'anno. Realizzo taglieri, fiori, quest'anno ho iniziato a fare anche i portatazze e le finestre, tutto in legno di noce».

Diego Bosonetto di Pont-Saint-Martin concorda sull’importanza di essere tornati a organizzare la Foire a gennaio. «Sono 16 anni che vi partecipo, ho iniziato con un corso di scultura a Perloz e poi con la bottega-scuola a Donnas. - spiega - Nel 2006 ho allestito per la prima volta il mio banco. Creo sculture a tutto tondo e bassorilievi. Gennaio è la tradizione, è giusto che sia così, anche se comprensibilmente lo scorso anno per necessità si era svolta a marzo. Oggi la giornata sta andando bene, il tempo aiuta, non è troppo freddo, c’è parecchia gente e quindi sono contento».

A fianco di Palazzo Enrielli, ecco l’artigiano di Pollein Jonatha Gerbore, circondato dalle sue creazioni dalle dimensioni imponenti. «Propongo principalmente manufatti in legno, oggetti di arredo come sedie e mobili. - sottolinea - Qui a Donnas sono 6 anni che espongo mentre da 20 anni partecipo alla Fiera di Sant’Orso di Aosta. Mio nonno Andrea faceva il falegname e anche mio papà Dante, che ha vinto tanti premi per i mobili alla Fiera di Sant’Orso negli anni Ottanta. Era ora che la manifestazione tornasse a gennaio e in presenza, come è sempre stata. La gente è tanta quindi va tutto bene!».

Nella cerchia degli espositori qualcuno partecipa per la prima volta. Tra le “new entry” figura Matteo Bosonin, vicesindaco di Donnas, che ha deciso di mettersi in gioco alla Fiera del suo paese. «Per me è il primo anno. - conferma - A Donnas è attiva la scuola di scultura e quindi mi sono iscritto e ho iniziato da lì con il maestro Sebastiano Yon. Oggi c'è una bella atmosfera e si sente, la temperatura aiuta e il pubblico è numeroso. La giornata sta andando molto bene. Mi sono cimentato in bassorilievi tradizionali rappresentando paesaggi di montagna».

Un’altra debuttante ha allestito il suo stand verso il fondo del borgo: è Patrizia Oro di Aosta. «Partecipo alla Foire con il mio banco personale da quest'anno. - dice contenta - Ho frequentato il corso di vannerie a Gignod tenuto dall'insegnante Silvy Ferracin. Ho iniziato perché ero curiosa di provare e adesso sono 6 anni che realizzo i cestini di vimini. Oggi è una giornata bellissima, è pieno di persone!».

«C’era davvero tantissima gente e sono contento di com’è andata. - commenta a Fiera conclusa lo scultore Flavio Thedy di Verrès - I visitatori chiedevano informazioni e qualche vendita c’è stata, in particolare dei pezzi più economici come i bastoni. Anche confrontandomi con altri espositori, l’impressione è che sia stata una Foire più “vivace” degli ultimi anni: si è finalmente tornati al bel clima di festa che c’era prima della pandemia!»

Tirando le somme, si può concludere affermando che il bel tempo, il periodo ripristinato come da tradizione e l'entusiasmo dei partecipanti - artigiani e non - ha creato la combinazione perfetta per rendere questa edizione della Fiera di Sant'Orso a Donnas vincente e indimenticabile.

Patrizia Oro
Da sinistra Massimo Théodule, Fabio Cerise e Raffaele De Fazio della scuola della scuola di scultura di Fénis. Sotto Flavio Thedy di Verrès

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