E’ partito il conto alla rovescia per la 54esima edizione de Lo Charaban al Teatro Giacosa
Il sipario sulla 54esima edizione de Lo Charaban, la popolare rassegna di pièces in patois con la direzione artistica di Michel Celesia, si alzerà mercoledì 27 per proseguire fino a sabato 30 novembre con l’inizio degli spettacoli al Teatro Giacosa di Aosta alle 21.15 e poi concludersi domenica 1° dicembre con l’ultima rappresentazione alle 15. La vendita dei biglietti - al costo di 12 euro l’uno, ogni persona ne può acquistare al massimo 20 - è iniziata martedì scorso, 12 novembre, al Teatro Giacosa. Grazie alla riapertura del Café du Théâtre la sera di lunedì 11 è stata nuovamente organizzata la tradizionale veillà aspettando di poter acquistare i tagliandi di ingresso la mattina successiva. Così dalle 21.30 alle 23.30 una quindicina di persone ha danzato sulle note dell’organetto diatonico suonato da Enzo Bologna. La vendita dei biglietti prosegue al Teatro Giacosa fino al loro esaurimento con orario dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Si intitola «Secour d’urjance» ed è ambientata nel Pronto soccorso dell’ospedale - dove regna sovrana la confusione tra emergenze, malati e visite - la commedia di Paola Vuyet in programma nella prima parte de Lo Charaban. Nel secondo atto saranno messe in scena «Non de bataille “Maigret”» di Daniela Piassot con protagonista un appassionato di gialli e investigazioni e «Marcellin» nuovamente di Paola Vuyet da un’idea di Eleonora Rasetto in cui un anziano si trova in una banca al momento sbagliato. La colonna sonora sarà assicurata da Les joueurs du Charaban diretti da Aldo Abena, il primo intervallo musicale vedrà esibirsi il Coro Penne Nere e il secondo Le Dzovenno de la Comba. Sul palco del Teatro Giacosa saliranno Alice Gemelli, Wanner Orsi, Valerie Marguerettaz, Pierre André Avoyer, Rosanna Danna, Christian Brunod, Jole Albaney, Fabrizio Jacquin, Manuel Baravex, Fabiana Charbonnier, Michel Celesia, Andrea Cavagnet, Elena Martinetto, Elisa Pieiller e Monique Pomat.
È ancora Renzo Grange il “number one” dei biglietti
Con la vendita dei biglietti de Lo Charaban anche quest’anno è tornata la sfida a chi acquista il numero uno. E a metterselo in tasca è stato, ancora una volta, Renzo Grange - Renzino per gli amici - di Saint-Pierre, classe 1956, che commenta: «Vincere o primeggiare è difficile, però riconfermarsi è ancora più complicato, come nelle Batailles de reines o nel campionato di calcio». Dal 2006 vittorioso 16 volte su 17 (secondo solo nel 2010), Renzo Grange è uno sfegatato tifoso dell’Inter e, proprio come la sua squadra del cuore, vuole raggiungere la “seconda stella” - ovvero essere per 20 volte il “numer one” come gli scudetti vinti dei nerazzurri - prima di lasciare ad altri il compito di cimentarsi in questa competizione. «Sono arrivato al Teatro Giacosa lunedì scorso, 11 novembre, alle 10.30, - racconta Renzo Grange - e, visto che il Café du Théâtre era aperto, con il consenso del personale ho preso un tavolino con 3 sedie e l’ho spostato all’ingresso del Teatro Giacosa dove ho messo con il nastro adesivo una foglio con la scritta Charaban e un cartoncino fucsia dove si leggeva “Je suis” oltre a una copia de La Vallée Notizie di cui sono un fedele abbonato. Tutto ciò per evidenziare la mia presenza affinché non vi fossero dubbi sul fatto che fossi il primo». Al secondo posto si è piazzata Susi Lillaz, accompagnata dal marito Angelo Brocard. La oppia residente a Quart è giunta alle 18. Favorita dalle temperature miti, dalle 21.30 fino alle 23.30, si è rinnovata la tradizione della veillà, allietata dalle note dell’organetto diatonico di Enzo Bologna. «Il Café du Théâtre è rimasto aperto in via straordinaria dalle 21 alle 7 proprio per accoglierci. Alle 4 del mattino è stato staccato il 13esimo biglietto» riferisce Renzo Grange. Alle 9 i biglietti venduti erano 80. «Io ne acquistati 20, - racconta Renzo Grange - il numero massimo consentito, per conto di parenti, amici e conoscenti. Personalmente assisterò allo spettacolo di venerdì 29 novembre. Voglio fare i miei complimenti a tutta la compagnia de Lo Charaban, che ha acquisito delle nuove leve per perpetrare la tradizione delle pièces in patois basate su temi di attualità. E’ una rassegna sempre molto apprezzata, perché con una garbata e intelligente ironia mette in luce le contraddizioni politiche e sociali della nostra regione, divertendo il pubblico ma anche stimolando la riflessione».