E’ nato il museo on line delle statue di Pian Villy

E’ nato il museo on line delle statue di Pian Villy
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Visitare le statue in legno di Pian Villy, in 16 passaggi, comodamente seduti davanti al computer, è ora possibile grazie al museo virtuale realizzato in 3D sul sito https://pianvilly.visitvaldayas.it/ da Pm Promotion, l’agenzia che ha ricevuto l’incarico dal Comune di Ayas e ne cura anche gli eventi turistici. Navigando online, si possono scoprire le sculture e, cliccando sull’icona del sabot, ascoltare le storie e le leggende di Ayas relative a ogni opera. Si può dividere la visita dell’intero museo in più momenti, poiché - grazie al menu a frecce in basso sullo schermo - è possibile raggiungere il punto dove ci si era interrotti la volta precedente. La scelta delle immagini e la realizzazione del museo ha richiesto 6 mesi di lavoro. Le immagini tridimensionali tengono conto della navigazione e consentono di “zoommare” a 360 gradi, valorizzando anche il panorama. Rispetto alle foto classiche, sono interattive.

Il grosso del lavoro è stato realizzato in estate, con qualche aggiustamento in autunno. Sono state scattate centinaia di fotografie, per trovare le condizioni meteorologiche favorevoli e la luce migliore e per immortalare le diverse angolazioni al fine di apprezzare tutti i dettagli; dopodiché è stato realizzato il montaggio sequenziale delle 50 immagini migliori, per altrettante statue mappate. Alcune sono state accantonate per carenza di dettagli o deterioramento, oppure perché oggetto di atti vandalici.

«I testi sono prevalentemente opera mia. - spiega Tiziana Turino, assessore al Turismo del Comune di Ayas - La voce narrante è di Paola Borgnino, speaker valdostana di Radio Proposta in Blu, che spiega perché e come sono state create le statue e approfondisce il loro significato. Abbiamo diverse generazioni di opere: le prime create prima della tromba d’aria di Pian Villy, poi quelle di poco successive, infine quelle dal 2016 in poi, che seguono ogni anno una tematica. E’ stato un lungo lavoro, ma ne è valsa la pena».

Man mano che nei prossimi anni si aggiungeranno nuove sculture, il museo potrà essere implementato con ulteriori percorsi e relative schede. E’ come una biblioteca aperta, uno spazio dedicato a cui ognuno può accedere, vedendolo per intero o estrapolando solo le proprie statue preferite: ognuno ha la propria. E’ in previsione un analogo progetto di stanza virtuale per il museo della pietra ollare, che attualmente è allo studio.

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