E’ in pensione il dottor Leonardo Iannizzi “Sanità sul territorio, tesoro da valorizzare”
Da mercoledì 1° marzo, la Struttura complessa Area territoriale dell’Usl della Valle d’Aosta ha un nuovo direttore. Si tratta di Franco Pino Brinato, specializzato in medicina d’urgenza, dal 2000 in servizio come medico dirigente nel Soccorso sanitario 118 Emergenza territoriale e dal 2020 direttore dei Distretti socio-sanitari di Châtillon e Donnas. Franco Brinato prende il posto del dottor Leonardo Iannizzi, andato in pensione martedì 28 febbraio scorso.
Nato il 16 luglio 1956 a San Marco Argentaro, in provincia di Cosenza, dopo aver girovagato per l’Italia per motivi di lavoro familiari, Leonardo Iannizzi è approdato all’età di 10 anni ad Aosta, dove ha frequentato le scuole medie e il liceo scientifico. Tra Genova e Firenze ha proseguito gli studi universitari conseguendo la laurea in medicina e, successivamente la specializzazione in geriatria. I primi incarichi di lavoro lo riportarono in Valle d’Aosta. Erano la fine degli anni Settanta, periodo in cui stava decollando la riforma sanitaria nazionale. Dopo la trafila, da guardia medica a medico di famiglia per pochi mesi, Leonardo Iannizzi decise di sfruttare la sua specializzazione e iniziò a lavorare in ospedale, ad Aosta. Si occuperà di geriatria fino al 2004, per poi ricoprire sul territorio regionale il ruolo svolto fino allo scorso 28 febbraio.
Leonardo Iannizzi è stato uno dei promotori dell’elisoccorso valdostano insieme a Carlo Vettorato ed altri medici.
«All’inizio tutto il soccorso con l’elicottero era svolto esclusivamente su base volontaria. - racconta Leonardo Iannizzi, sposato con Daniela, da cui ha avuto il figlio Gabriele, studente universitario a Ginevra in economia internazionale - Ma via via l’elisoccorso si è evoluto. L’elisoccorso del “118” nasce proprio da quella esperienza di colleghi medici volontari, uniti dalla professione e dall’amore della montagna con cui avevamo dimestichezza. Nel 2004 in Valle d’Aosta vennero costituiti i distretti socio sanitari. Quindi, da allora ho seguito il faticoso lavoro di organizzazione e di tenuta di una struttura come quella della sanità territoriale che è molto delicata e complessa. Soprattutto spesso sottovalutata a livello nazionale, tant’è che abbiamo visto i risultati con la pandemia. Se fosse stata maggiormente sviluppata, la medicina territoriale avrebbe potuto avere un ruolo che non ha svolto per mancata programmazione e valorizzazione. Va, però, anche detto che in Valle d’Aosta c’è sempre stata un’importante presenza territoriale accanto ai tradizionali medici di famiglia e alle farmacie, parlo delle figure riabilitative, infermieristiche, ostetriche, i servizi sociali. La grande difficoltà, che non è solo quella valdostana, è sempre stata quella di integrare tutti questi servizi in maniera che lavorino insieme attorno al paziente. C’era e c’è tuttora la necessità di mettere insieme tutti questi fattori ai medici di famiglia e ai pediatri che sono convenzionati e non dipendenti, quindi con altre difficoltà contrattuali e di relazione. Al mio successore, Franco Pino Brinato, auguro un interesse maggiore, importante, da parte del governo sia regionale sia nazionale. Io la mia strada l’ho fatta e dal 1° marzo sono in pensione, anche se ancora non riesco a pensarci!».